Case dei lettori

A Perugia una dimora storica si trasforma in un’accogliente guest house

Una ristrutturazione rispettosa, un recupero sapiente e sostenibile degli arredi, un progetto di accoglienza familiare. La nostra lettrice Eugenia ci racconta come un appartamento degli anni '40 è diventato un punto ospitalità per gli amanti dell'Umbria, del jazz e del cioccolato!

Eugenia Aurora Belli è una nostra affezionata lettrice di Perugia che vive e lavora a Milano. Ci scrive per presentarci un progetto familiare che si è trasformato da sogno a realtà: «Mia madre Stefania, avvocato prossima alla pensione, ha acquistato una proprietà nel centro storico di Perugia con il desiderio di farne una guest house per chi viene in città ad apprezzare le tipicità dei nostri luoghi: i paesaggi umbri, la musica jazz e il cioccolato».

«Il mio ruolo» continua Eugenia, di professione designer, «è stato quello di restituire il significato di accoglienza tramite una ristrutturazione curata nei minimi dettagli e un'attenzione particolare al restauro di oggetti già presenti nella precedente destinazione d'uso, curati da Archivio.14».

L'appartamento di 85 mq fa parte di una palazzina degli anni '40 ed è caratterizzata da un ingresso che fa da spartiacque tra tutte le stanze, una cucina, una sala, un ripostiglio, un bagno e due camere da letto secondo i due temi scelti dalla mamma: il jazz e il cioccolato, che danno anche il nome alla guest house. Vediamoli nel dettaglio.

L'ingresso

«Da spazio e disimpegno per scarpiere e ombrelli l'abbiamo trasformato nella zona di presentazione della dimora» spiega Eugenia. «L'ospite viene introdotto in un ambiente luminoso che comunica subito l'anima del progetto, a cavallo tra passato e presente: il quadro è un ricordo di un viaggio di nozze di famiglia, il tappeto fa coppia con quello in sala, la consolle minimalista e l'anfora portaombrelli sono memoria di un viaggio in Tunisia. Le applique, mantenute nella stessa posizione, sono state salvate durante il restauro».

La sala

La stanza era prima adibita a camera da letto, ora è diventata una zona di relax condivisa dove ascoltare musica, usare i giochi da tavolo e guardare la tv. «Per il salotto abbiamo scelto un divano letto moderno, accostato a elementi restaurati come lo specchio alle sue spalle e il mobile dei liquori a fianco» racconta la designer. «Il vaso della pianta viene dalla Tunisia, il tappeto è un reperto affettivo della nostra famiglia acquistato nel 1974». L'illuminazione sferica da soffitto richiama la forma di altre lampade della stanza.

La cucina

«Pratica e funzionale, l'abbiamo resa anche un bel posto dove svuotare i pensieri. Fornita di tutto l'indispensabile, la cucina si caratterizza per uno stile tra l'industriale e il campagnolo per la boiserie che corre lungo tutto il piano di lavoro e per i tubi a vista. Un'antica credenza restaurata in legno e vetro contiene piatti e bicchieri, mentre a parete sono incorniciate le prime pubblicità della Perugina. A completare la stanza, un tavolo in legno accoglie fino ad otto persone».

La camera del jazz

Una volta scelto il tema protagonista della camera, il jazz, Eugenia e sua mamma si sono lasciate ispirare dalle sensazioni di questo tipo di musica per l'arredo. La moodboard? Ottone, legno scuro, grigio, pelle, ma anche un tocco inaspettato di color rosso fuoco a fare da "angolo cabaret" della stanza. «La boiserie, anche qui come in tutta casa, gioca con il colore grigio e la tridimensionalità della parete e va a dare uno sfondo alla testata del letto in ferro battuto» precisa Eugenia. A completare l'arredo i comodini moderni e le abat-jour che ricordano i fari di un palcoscenico, un armadio in legno antico con specchiera in battuta e una minimalista scrivania in ferro.

La camera del cioccolato

Come per la stanza del jazz, anche il tema 'cioccolato' ha ispirato l'arredo per la seconda camera: marrone, trama a scacchi, morbidezza, avvolgenza. La testata del letto è candida e dalle forme principesche. Uno specchio antico, ricavato da un'anta di un armadio, è appoggiato all'angolo tra due pareti e riflette una poltroncina bassa comoda per appoggiare i vestiti. A rendere la stanza estremamente luminosa sono due grandi finestre con doppia esposizione. Completano l'arredo un armadio che ricorda la scacchiera di una tavoletta di cioccolato, due comodini in legno dalle forme morbide e una scrivania.

Il bagno

«Un tuffo nel blu: così descriverei questo bagno essenziale tipicamente anni '40» spiega Eugenia. «Tutti i sanitari sono stati rinnovati, facendo attenzione a mantenere intatte le piastrelle. La vasca, per motivi di praticità, è stata sostituita da una doccia con rivestimenti in piastrelle di marmo. Insieme alle piastrelle dell'epoca si sono mantenuti anche tutti i portasapone, un elemento che nelle case moderne non si trova più ma che connota alla perfezione un'epoca passata».

I pavimenti

«Spesso si pensa che coprire tutto con del parquet sia la base di partenza per qualsiasi ristrutturazione... ma non c'è cosa più sbagliata! Ogni casa ha una personalità diversa che va rispettata. La nostra guest house aveva già un bellissimo pavimento d'epoca, nascosto in parte da scelte sbagliate. Grazie ad un lavoro di restauro gli abbiamo dato nuova vita, rispettando la personalità originaria dell'appartamento».