Cucina [Cesar], attorno al tavolo le sedie olandesi del 1960 Scissor di Louis van Teeffelen Webe [Webe su Catawiki]. Una sospensione
in carta simile a quella sopra il tavolo è Rice Paper [Hay].
«Se l’ospite vuole può interagire con noi e usufruire della cucina e dello spazio soggiorno» dice Albertina. «Molti si trattengono solo 3 o 4 giorni, escono la mattina e tornano la sera stanchi dopo lunghe passeggiate, e non
si fanno vedere. Ma quando si fermano a chiacchierare è sempre una bella esperienza. Per esempio, da un ospite che veniva in Italia per una fiera del caffè abbiamo imparato tante cose sugli specialty coffee e sui monorigine: ora Claudio ha acquistato libri e attrezzatura, è diventato un vero intenditore e va a scovare i produttori di caffè più di nicchia!».
«Agli ospiti non prepariamo la colazione, ma lasciamo un vassoio di benvenuto con bustine di tè e cialde per il caffè, dei biscottini e dei salatini» dice Albertina, «e in ogni camera ci sono bollitore e macchina per il caffè». Consigli da raccogliere!
Tavolino pieghevole Cumano, design Achille Castiglioni [Zanotta, ø cm 55x70h]. Dall’ingresso si accede al corridoio su cui si trovano il bagno e le due camere date in affitto breve; poi si arriva al salone con cucina, da cui si accede alla camera matrimoniale dei padroni di casa, uno spazio un po’ separato dal resto. «L’appartamento è predisposto per essere suddiviso in due unità, pensavamo che se i figli fossero andati via avremmo potuto affittarne una parte, ma con Airbnb abbiamo trovato la soluzione ideale anche senza dividerlo. E quando i figli tornano a Milano, chiudiamo il calendario e possiamo usufruire di tutta la casa come ai vecchi tempi» dice Albertina.
Il segreto per far sentire accolto un ospite è offrirgli una camera che abbia del colore: un décor acceso, che potrebbe magari stancare a lungo termine, è invece allegro e stimolante per chi viaggia. Qui poi il segreto
che fa della stanza un posto accogliente sta anche nella presenza di stampe che raccontano dei proprietari,
e di qualche libro sulle mensole. Tutto ciò che fa sentire a casa è una buona scelta per chi fa affitti brevi. L’importante è non esagerare e lasciare spazio agli effetti personali di chi arriva.
In una stanza in affitto la cosa più importante è un armadio facile da usare: anziché uno spazio chiuso con ante, è furbo ricorrere a piccole cabine armadio con appenderia a vista, magari chiuse da una tenda, come qui. Per chi viaggia l’esigenza è di avere facile accesso a vestiti e bagagli e vederli per non dimenticare nulla quando si riparte!
La macchina per il caffè [questa è di Nespresso] e il bollitore
sono accessori da lasciare sempre a disposizione degli ospiti. Sul cassettone dipinto (anche l’interno dei cassetti ha colori vivaci) proveniente dal New Mexico, la lampada da tavolo Costanza [Luceplan]. poltroncina Circle di Yngve Ekström [su Pamono].
«Il progetto della camera è opera dell’architetto Cristina Meschi: ha capito subito che con noi poteva osare e ci ha proposto la suddivisione di camera e bagno fatta con una parete a vetri, che ha permesso di sfruttare al meglio lo spazio e avere un bagno grande» racconta Albertina.
«La camera matrimoniale è solo nostra, tranne che durante il Salone del Mobile, quando affittiamo tutta la casa» dice Albertina. «Come piattaforma per gli affitti brevi usiamo solo Airbnb perché ci sentiamo tutelati dal tipo di cliente che viaggia tramite questa applicazione.
Ci siamo sempre trovati bene».
Albertina ama moltissimo la poltrona Margherita
di vimini disegnata da Franco Albini negli Anni ’50
[su Pamono]. Sul letto, la federa bianca ha stampata una poesia di Arianna Niero, che ricama i suoi
versi sui tessili per la casa [su IG @arianna_niero].
«Se con semplicità metti insieme pezzi che ami e crei una casa che ti rispecchia,
la vedrai apprezzata anche dagli altri. Qui ci sono le piante che curiamo come figli, gli oggetti
ricordo dei viaggi come le maschere africane prese in Inghilterra ben prima che ci fosse la moda di venderle per strada, i libri che catturano sempre i nostri ospiti e i vinili che colpiscono i più giovani».
A Milano, una coppia con 4 figli ormai grandi, torna a senso più autentico dell'home sharing. Accogliere ospiti in casa propria. Il oro è uno degli alloggi più amati su AirBnB. Il segreto? Un décor allegro e leggero, e una vera atmosfera di famiglia.
Albertina e Claudio hanno 4 figli e questa è la loro seconda casa di famiglia: «Sembra sia stata lei a sceglierci», sorride Albertina, che ricorda l’occasione arrivata per caso nel 2017 per questo appartamento al piano alto in ristrutturazione, dove molto poteva essere deciso. «Non è stato facile lasciare la casa in cui erano nati i figli, due partoriti proprio lì, ma ero vicina ai 60 anni e... Claudio e io eravamo di nuovo una coppia di ragazzi che stava mettendo su casa!».
Le scelte fatte
L’incontro felice con l’architetto Cristina Meschi ha permesso di suddividere al meglio gli spazi. Un figlio era già fuori casa e quando gli altri hanno lasciato il nido, Albertina e Claudio si sono trovati con due camere e un bagno liberi e hanno pensato a Airbnb. «L’associazione Ospitami ci ha aiutati con le pratiche burocratiche e così ora accogliamo viaggiatori di tutto il mondo, spesso ragazze sole, felici di essere in una famiglia. È un’esperienza che arricchisce, è come viaggiare stando a casa!