Questo edificio dall’aspetto ultra moderno è la rivisitazione di un tradizionale fienile nella campagna emiliana. Le finestre a doppia altezza lo mettono in contatto costante con l’esterno, all’interno, l'open space si declina in spazi suddivisi solo da grandi armadi, ingegnosi e capienti.
Il vecchio edificio era stato danneggiato dal terremoto del 2012. Ma come a volte accade nei momenti di difficoltà, dall’evento traumatico è scaturita una nuova creatività con accorgimenti antisismici grazie all’ingegno dello studio di architettura mantovano Archiplan (Diego Cisi, Stefano Gorni Silvestrini).
La nuova casa ricalca la sagoma essenziale dell’edificio originario, con un lato interamente aperto verso la campagna. All’interno, l’ambiente è fluido, senza muri né stanze chiuse, ma con tante idee intelligenti che sfruttano lo spazio al massimo lasciandolo al tempo stesso libero. Al piano terra si trovano il living, la zona pranzo e la cucina, minimal ed elegantissima.
Anche il secondo livello è organizzato come un open space, impresa assai più ardua per la zona notte. Ma la geniale soluzione di racchiudere armadi, guardaroba, sgabuzzino, bagno e lavanderia in una serie di ‘scatole’ in legno ha permesso di separare gli ambienti senza bisogno di muri, anche per non intaccare la struttura a capriate della copertura.
L'apertura nel pavimento mette in comunicazione i due livelli lascia correre lo sguardo sulla campagna attraverso le due pareti vetrate del piano inferiore e del piano superiore.