Il mood industriale ispirato ai loft degli artisti americani degli Anni ’60 e ’70 non è caratterizzato solo da locali industriali dismessi, ma dai materiali: cemento, ferro, acciaio, attrezzature da cantiere, mattoni e canaline a vista. Interessante, come in questa casa, accostarli a complementi di tono opposto: colorati e pieni di calore.
È proprio vero che quando trovi quella giusta lo sai subito. «Cercavamo casa e, appena entrati qui, ci siamo detti: la vogliamo!» racconta Stefano. «Il ‘guscio’ era perfetto: tre livelli, volumi insoliti. Si trattava di adattarlo alle nostre esigenze: viviamo molto la casa, ci lavoriamo. E ci piace l’arredo istintivo, non troppo pensato, in movimento». Stefano e Riccardo sono così anche nel lavoro: Gnam Box è nato quasi per caso dalla passione per il cibo bello (oltre che buono!), da fotografare e da condividere. Non è solo un sito di ricette: è punto di riferimento per il social eating, fucina di libri e progetti, che nascono proprio qui, in questo loft arredato... ‘in salsa pop’.
Una bella cucina grande per Stefano e Riccardo era imprescindibile, e le hanno dedicato il primo piano. Il soppalco perciò doveva servire da studio e da zona giorno: come farli convivere? «Abbiamo progettato una scrivania che non assomigliasse troppo… a una scrivania! Il piano è una lunga asse gialla da cantiere, non ha per niente l’aria seriosa e sta bene con l’angolo living. Dietro, una memory board taglia XL è utile e décor».
Un tappeto pop sul pavimento in cemento, e lo stile è servito!
Il carattere ‘raw’ e industriale torna nella zona notte, al terzo livello, con soluzioni insolite: la testiera del letto è… la canalina a vista dell’elettricità! E in bagno, il muro d’effetto è la superficie in malta così come si presenta prima di posare le piastrelle. «L’aspetto non finito suggerisce movimento, progetto, potenzialità: che è poi il nostro stile di vita» dice Riccardo. Uno stile che ha anche un’anima giocosa: e proprio come i materiali da costruzione non è tenuta nascosta, ma felicemente condivisa.