Sotto l’alcova, lo spazio contiene tre moduli scorrevoli con appenderia e un ultimo vano lasciato a giorno per libri e riviste. I gradini arredano e fanno anche da libreria.
Il cubo di cm 220x160 è diviso in due livelli. Nella parte superiore trova posto l’alcova notte, richiudibile con due pratiche ante porta-riviste double face.
I mobili sono semplicissimi: due pensili e due mensole in mdf. Ma la cucina ha un fascino e una luce speciali grazie all’alzata in zellige artigianali, cioè le maioliche marocchine con finitura lucida [Emery]; Macinaspezie [Muuto €59].
Il tavolino in legno mdf Cléo e la
lampada a sospensione Ana, in
carta Tyvek, sono autoproduzioni
dello studio. Testa di cervo pop [whitefauxtaxidermy.com]
il bagno è interamente rivestito con mattonelle zellige nero lucido. Alcuni elementi in muratura organizzano gli spazi: lavabo, doccia e wc, separato con una porta scorrevole.
È la loro prima casa e il loro primo progetto: Benjamin e Lucie, architetti parigini, ci danno un saggio di ingegno e passione in soli 28 metri quadri.
Realizzare la propria casa è la sfida più grande per ogni architetto, perché la casa, si sa, è un po’ il ritratto del suo padrone, o almeno finisce per somigliargli. E quando gli architetti sono due, la casa in questione è la prima abitazione per la coppia ed è anche il primo progetto a firma del loro neonato studio di architettura, la questione si complica ulteriormente. Ecco come sono riusciti a comporre tutte le loro esigenze in 28 metri quadri nel cuore di Parigi!
Il primo desiderio dei proprietari era quello di non interrompere la sequenza delle tre finestre. Sistemare tutto il necessario in così poco spazio, senza neanche una cantina, era un’impresa davvero ardua. La cucina è stata posizionata nella parte più irregolare della casa, ma restava il problema tipico dei monolocali: come dare privacy al letto? Se, come in questo progetto, l’altezza non consente di soppalcare, si può creare una ‘scatola’ con il letto nella parte superiore e l’armadiatura sotto.
Il cubo contenitore ha risolto il rompicapo salvaspazio e ha consentito di risparmiare anche su mobili e arredi come letto, armadi e librerie, tutti integrati alla struttura. A questo punto non restava che rendere il giusto merito al grande ambiente aperto sulla parete finestrata. Per i pavimenti hanno scelto parquet a listoni che scalda l’atmosfera. I mattoni originali lasciati a vista ma dipinti di bianco riflettono la luce, completa il progetto una buona dose di oggetti di design autoprodotto.