Una scatola del passato, del mio presente e del futuro. È così che Fabio definisce la sua casa. Tra i vigneti di una piccola frazione alle porte di Sondrio, appare come un rettangolo bianco su due livelli. Un’edera rampicante l’avvolge in parte. Le vigne terrazzate e una coppia inaspettata di palme fanno da sfondo. Tutto intorno la vista una fotografia panoramica a 180 gradi sulle Alpi Orobie. «Se avessi seguito il mio istinto progettuale per uno spazio privato, avrei immaginato un cubo di bianco assoluto e cemento armato a vista, con gli arredi essenziali. Ma qui era giusto pensare anche ai ricordi e a tutti quei piccoli simboli legati alla mia infanzia» racconta Fabio.
Le scelte fatte
Pietra, ferro e legno disegnano lo spazio. La palette gioca con il positivo/negativo del bianco e nero, e con punti discreti di colore.
Il tocco di stile
Quadri di artisti locali convivono con ricordi di famiglia e pezzi di design. Curiosa e affettiva la scelta di tenere nel sottoscala il vecchio motorino Garelli del nonno, ricordo delle vendemmie da bimbo, aggrappato al manubrio tra la cantina e le vigne.