Niente acqua corrente, sui muri due aperture avare di luce e per tetto un foglio di metallo ondulato dalla smaccata inconsistenza: un architetto visionario ha immaginato qui il proprio ritiro per le vacanze. Il proprietario, affascinato dalla storia di questa costa, in cui si narra ci sia stata un’invasione vichinga intorno
al 700 d.C., ha reinterpretato in chiave 2.0 un luogo carico di storia.
A rendere stimolante il progetto hanno pensato le strette maglie della legge francese: da un lato, l’esistenza di una struttura in muratura consentiva di ristrutturarne l’interno a piacimento, dall’altro, il volume e la metratura dovevano restare identici.
L'esterno è stato quindi rivestito di una superficie isolante nella sfumatura della sabbia, creando l’archetipica forma di una casetta bianca, aggiungendo poi un soppalco/zona notte e il mini-spazio per i servizi.
Le due grandi finestre, sono state immaginate come schermi sempre intenti a rappresentare lo spettacolo del mare, creando una meravigliosa e cangiante scenografia. Ma le esigenze quotidiane sono assolte dall’intelligente struttura centrale che raccoglie la cucina, il vano con il wc e la doccia aperta. Su tutto, poi, si estende il grande soppalco concepito per ospitare il comodo letto matrimoniale.
Ogni angolino ora è super-funzionale, grazie agli ampi spazi contenitivi a vista, che accolgono anche le passioni botaniche del padrone di casa. C'è spazio per tutto quello che serve, il tavolo si trasforma per le cene con gli amici in terrazza.