Le abitazioni tipiche di Bosa sono torrette di 3, 4 piani, per lo più scavate nella roccia, ai piedi del castello Malaspina. In questa, il living è al terzo piano, in prossimità della terrazza che si raggiunge con la scala.
Sulla cassettiera di famiglia, cesta e vaso [Mustras], radio [Marshall], piatto con pesci [Nuraku], tappeto [Mustras], lampadari Singapour [Market Set].
Ogni viaggio è stato fonte di ispirazione, vedi la doccia ’stile Grecia’, come la definisce Monica, in resina fibrorinforzata con pittura vetrificante.
Teiera e tazza [Dolores De Murtas], tessuto con rose [Nonostante Marras], brocca rossa e cesta [Mustras], vaso con cactus [Opificio di Verezzi], cestino [Antonello Utzeri].
L’esterno, che si trova al quarto piano della torre, è senza dubbio il luogo preferito: «Da qui assistiamo a tramonti mozzafiato: mentre guardi il sole che scende sul mare, puoi scorgere il profilo della torre aragonese di Bosa Marina e il castello Malaspina, che sorge dalla parte opposta» racconta Monica.
Per ombreggiare il terrazzo Angelo ha pensato a una sorta di vela: «La struttura è costruita con dei legni che ho trovato in spiaggia, canne di bambù e del cotone marino per le barche». All’orizzonte, si vedono le 600 torrette che fanno di Bosa un piccolo presepe multicolore.
Quadro [Mariano Chelo], libreria esagono [Uno più Uno], tavolino e sedia comprati al mercatino Marché à la Brocante di Nizza, decorazione murale a forma di palma [Maison de Vacances], vaso [Mustras].
Bosa, in Sardegna, è famosa per le abitazioni a forma di torretta che si snodano su 3 o 4 piani. Questa è una, ed è vecchia di 300 anni! Monica e Angelo hanno fatto un recupero filologico dallo stile contemporaneo.
La casa di Monica e Angelo conta 300 anni ed è una delle tipiche torri che si sviluppano su tre, quattro piani e che si trovano nel rione medievale Sa Costa, il cuore del centro storico di Bosa. «In piena pandemia abbiamo venduto il nostro ristorante in Brianza: io ho origini sarde e vivere qui è sempre stato il mio sogno. Oggi passiamo a Bosa 8 mesi all’anno e lavoriamo in un ristorantino ambulante, creato su una roulotte, dove facciamo street food» dice lei.
Le scelte fatte
La ristrutturazione, eseguita su progetto dell’arch. Emi Ellena e con la direzione lavori dell’arch. Mastinu, non ha previsto nessun intervento che ne snaturasse l’identità. I materiali antichi, i mobili di recupero, le suppellettili artigianali creano un crescendo decorativo piano dopo piano, fino alla terrazza in cima.
Il tocco di stile
La cucina e la doccia hanno forme ’primitive’ e finiture essenziali: la resina fa tanto light&chic!