Il salotto è caratterizzato dai toni chiari del bianco. Unica concessione al colore, il mattone del divano Raffles, disegnato nel 1988 da Vico Magistretti per [De Padova].
Questa casa era già stata pubblicata su CasaFacile a luglio 2015. Ma in una sorta di magia décor tutto è cambiato... senza cambiare davvero! Almeno un paio di volte l’anno qui avvengono piccole – o grandi – trasformazioni. Scopriamo le ultime.
Gli arredi della casa hanno provenienze e storie diverse: qui si incontrano molte icone del design, assieme ad arredi di famiglia carichi di ricordi. Poltrone LC2 di Le Corbusier [Cassina]. specchio veneziano del ’700 e sculture di Valerio Pilon. lampada Lumiere [Foscarini].
Al posto di un grande salotto con divani che era poco sfruttato, Clara ha voluto un grande tavolo: «Durante la pandemia ho deciso che appena possibile avrei organizzato tante cene con gli amici, volevo un tavolo spazioso dove poter stare comodi, chiacchierare e mangiare insieme». Qui ci si sta in dodici. «Quando il tavolo è arrivato ho avuto paura che fosse sproporzionato per
la stanza e invece è perfetto così!». Al centro un disco rotante – grande come un tavolo per 4 persone! – aiuta i commensali a raggiungere ciò che serve.
Prima degli ultimi lavori di ristrutturazione, questo era un salottino: inglobando la cabina armadio della stanza adiacente si è trasformato nello studio dell’artista di casa. Qui Andrea, dopo 40 anni di lavoro come designer e produttore di gioielli, si dedica alla pittura. Sulla libreria alcuni dei suoi quadri astratti e degli oltre 500 dipinti dedicati alle moto realizzati in questi anni.
Libreria Krossing in alluminio [Kriptonite, da cm 100x75h]. Scrivania LessLess di Jean Nouvel [Molteni&C], lampade da tavolo Tolomeo e Berenice [Artemide], lampadario Zettel’z [Ingo Maurer, ø cm 120].
La vetrata ricavata nella parete dello studio ha aggiunto luce al corridoio e una nuova vista sulla casa. L’apertura è stata fatta della misura di una vetrata vintage trovata da Clara da un rigattiere. Passatoia della coll. Relazioni disegnata da Clara Bona [Alberto Levi Gallery].
Frigo dalle linee Anni ’50 [Smeg, cm 60x72x172h]. sedie [Thonet], lampada Lampe de Marseille da parete, design di Le Corbusier [Nemo Lighting, ø cm 50], insegna vintage in metallo acquistata al mercatino di Brick Lane a Londra.
La cucina è la stanza che ha subito il maggiore cambiamento. Prima era piena di colori: rosso, lilla, arancio... Colori vitaminici che però avevano stancato Clara (anche se ci hanno messo anni a farlo! «Non è detto che i colori forti stanchino velocemente» dice). Aveva bisogno di colori meno stimolanti: ora la palette bianca, ottanio e verde salvia ha trasformato del tutto l’ambiente. Bella l’idea di aggiungere colori caldi inserendoli
nei cuscini delle sedie: il velluto ocra, ruggine e verde oliva scalda e spezza il ritmo della palette colore. Facilissimi da sostituire al prossimo cambio di look... che potrebbe non essere tra molto: la cucina ha più di trent’anni, è ancora quella di quando Clara e Andrea si sono sposati.
«Amo circondarmi di cose a cui sono affezionata e che mi piacciono, per questo faccio molta fatica a eliminare o cambiare. Cerco sempre di riadattare quello che c’è spostando mobili, giocando con colori e tessuti» racconta Clara. Il mobile-tagliere in legno è stato un regalo di nozze [Cargo].
Uscita di casa la figlia Marta, la sua camera è stata trasformata in stanza per gli ospiti. Il letto è incorniciato da una composizione di quadri
e foto del proprietario di casa e di artisti amici. Il copriletto verde muschio fa da sfondo alla palette nei toni del rosa che ingentilisce l’interno. Lampadario Pale [Georges, ø cm 80]. Sul comodino lampada Anni ’50 Arenzano, design Ignazio Gardella [Azucena].
Sempre durante la pandemia, Clara si è resa conto di avere una casa grande ma con armadi piccoli e scomodi. Perché non dedicare la stanza più grande a una super cabina armadio? Il progetto è stato fatto con mobili già presenti in casa, sono state aggiunte soltanto alcune mensole. Avrebbe voluto anche delle ante ‘anti-polvere’ ma il preventivo troppo alto
l’ha convinta a tenere la nuova parte di guardaroba a vista. A uniformare l’insieme ci pensa il colore!
Vaso blu [Venini].
«Le case evolvono e ci accompagnano nelle diverse fasi della
vita. Basta cambiare piccole cose come tessuti, cuscini e colori, e la casa si trasformerà totalmente senza spese eccessive» è il consiglio pratico che ci dà Clara. Specchio ovale vintage acquistato al mercatino di Camden Town a Londra. piastrelle quadrate diamantate
in ceramica [simili da Leroy Merlin].
Il vecchio parquet in larice scricchiola ogni anno sempre di più, le porte, gli stipiti, i caloriferi in ghisa decorati... Il risultato è una casa-nido, accogliente e molto vissuta, con tutte le sue imperfezioni, come una vecchia amica pronta ad accoglierci in un abbraccio che ben conosciamo!
La voglia di fare continui piccoli cambiamenti è
un gesto d’amore verso la nostra casa e noi stessi. Carta da parati lotus [Farrow & Ball].
Torniamo dopo diversi anni a casa dell'architetto Clara Bona che ci mostra l'arte di rinfrescare la casa senza buttare nulla! Parola d'ordine: ridipingere, spostare, ripensare. Cominciando da una finestra sul corridoio.
Usa il cursore al centro dell'immagine per vedere la differenza tra il prima e il dopo
Clara e Andrea vivono in questo appartamento d’epoca nel centro di Milano da oltre trent’anni. Qui è nato Andrea, qui si sono trasferiti appena sposati, quanta vita hanno visto queste pareti e quanti cambiamenti! Dopo una prima ristrutturazione che ha coinvolto gli impianti più che la pianta – il corridoio distribuiva già in modo molto funzionale le stanze – ci sono state tante altre modifiche. Clara rivoluziona spesso la casa: piccole variazioni, arredi che si spostano tra le stanze, nuovi tessuti e colori alle pareti e la casa cambia ‘abito’.
Le scelte fatte
La pandemia è stata la spinta decisiva. Stando a lungo in casa è maturata l’idea dell’ultima trasformazione: riorganizzare le stanze ricavandone una per gli ospiti e una per il guardaroba!
Il tocco di stile
Dove prima c’era tanto colore, Clara ha scelto tinte chiare e fresche. Il colore resta presente ma in piccoli accenti dati da complementi, quadri, cuscini e dettagli. Ogni pezzo ha una sua storia da raccontare e Clara non rinuncerebbe a nessuno di loro.