Dal divano la vista si allunga sulla zona pranzo e sul patio esterno: il bianco è quasi totale, interrotto dalla palma esotica. Il parquet? Un parquet candido e lucido.
Arrotolati attorno a una barra di metallo, i fili elettrici creano un disegno nell’aria e le lampadine nude offrono punti luce a varie altezze: un’idea décor semplice e originalissima. Davanti al camino, sedute ’povere’ e ’preziose’: cuscinoni impilati, divano Ghost [Gervasoni €1.756] e la poltrona Crinoline [B&B Italia €1.756], ispirata ai sostegni delle ampie gonne di una volta. Tavolini [Nordal].
Il tavolo è Capriata [Horm]: invece di allungarsi, si allarga su entrambi i lati lunghi. Le sedie sono le celeberrime Chaise A di [Tolix]. Le file di libri sono in realtà sostenuta dalla libreria free-standing Ptolomeo [Opinion Ciatti, da €445]. L’armadio rétro è un recupero ridipinto. Il candore del parquet si spezza con le piastrelle color carbone per il pavimento della cucina. Un prodotto simile? I rivestimenti Maku [Fap Ceramiche]. Per la cucina: moduli con cestoni a gola [Valcucine], elettrodomestici [Scholtès].
Nella camera da letto il baldacchino è minimal [Orizzonti]. Altri dettagli di stile? La biancheria di lino, il comodino industrial e la poetica applique Lucellino di [Ingo Maurer €330].
Urban Jungle, il patio è una ‘membrana’ verde che separa la casa dal mondo esterno: gli arbusti più vigorosi si arrampicano sul pergolato e in primavera formeranno un tetto vegetale. Arredi intrecciati in abaca di Patricia Urquiola mod. Crinoline [B&B Italia] sono le indiscusse protagoniste. Le arelle incannucciate sono uno spunto low-budget che fa subito ’scenografia’. Tavoli e sedie in stile bistrot [Ethimo].
A Milano ambienti minimal di gusto scandinavo, echi marocchini e il ‘tocco jungle’ delle palme
Laura è la proprietaria di 'Riad', un celebre ‘food garden’ di Milano, dove offre cucina mediterranea e shopping alternativo in un’atmosfera dominata dal bianco, si vendono persino i piatti e le posate belle con cui si consuma il brunch o la cena.
La casa per la famiglia non poteva che seguire quel lifestyle: colori e tessuti naturali, piante mini e maxi, oggetti d’artigianato etnico. Sembra di vivere un’eterna vacanza!
260 mq ripartiti su due piani con un grande patio, ricavati dal frazionamento in più unità immobiliari di una vecchia bocciofila.
La cucina c'è ma non si vede, ben schermata dietro una muratura che raddoppia il volume architettonico del ballatoio. L’insieme è un’immaginaria scatola bianca che lavora di pieni e vuoti, di altezze slanciate e ribassamenti intimi, di chiaroscuri appena sfumati sulle pareti immacolate.
Al di là del muretto, la zona operativa è arredata con elementi modulari tecnici e minimali; non c’è voglia di ‘affollare’ gli spazi con pensili e oggetti superflui. Il frigo stile Fifties, il tavolino, la pentolaccia di alluminio o i vecchi taglieri su cui affettare il pane sono le poche concessioni alla nostalgia. «Mi piacciono gli spazi leggeri», racconta Laura, «quelli che ricordano i profumi e i colori delle case che si affacciano sul mare».
La ciliegina sulla torta è il patio: Laura ha ricreato una piccola foresta di palme, fiori soliti e insoliti, aromatiche e arbusti mediterranei. «Così, in estate, quando l’aria di città si fa irrespirabile, non manca mai un posticino all’ombra» ci confida. «Ma la cosa più esaltante è l’incredibile sensazione di abitare in campagna: quella mi rigenera tutto l’anno!».