Un grandissimo living, ottenuto
inglobando uno spazio attiguo: la missione era renderlo intimo
e accogliente. Ci si è riusciti con
un pavimento in lastre di grès
dai toni neutri e pareti di un grigio
luminoso (codice NCS S 2500-N),
perfetti con il miele del legno
delle travi. A spezzare l’uniformità,
arredi colorati e pezzi di design.
Il progetto di recupero di questo antico casale di inizio '900 è stato curato dalle cinque architette socie fondatrici
dello Studio Lascia la Scia di
Milano. Il loro profilo Instagram è @lascia_la_scia_architecture. Trovi poltrone blu vintage su
» pamono.com; per un divano giallo, guarda Loméo [La Redoute]. Tappeto
e tavolino [Casa Amar].
Al centro del living, il pilastro che regge il tetto è
stato integrato nell’ambiente dipingendolo di
grigio come le pareti ed evidenziandolo con due
linee di luce a Led. Colore e luce sono in grado di
addolcire una struttura: qui il pilastro quasi
‘brutalista’ convive con il legno della libreria – un ex mobile
da merceria – il cuoio della poltrona e il rame. Pavimento in grès porcellanato Blox [Imola
Ceramica]. Finestre blindate [Ginko]. Sul pilastro, luci a Led [WM Ledlight].
Con l’acciaio nero del lampadario e il policarbonato trasparente delle sedie si smorza il mood rustico della stanza. Lampadario Dear Ingo a 16 bracci, by Ron Gilad [Moooi], sedie
simili al mod. Silerton [Beliani].
Il nuovo ingresso della casa colonica con una porta alta
280 cm, realizzata per unire il vecchio
laboratorio alla casa padronale e dare
vita a un living pieno di luce, aperto
verso l’esterno. La ristrutturazione
è stata rispettosa anche all’esterno (si è
conservato il cornicione originale)
e attenta all’ambiente (sul tetto ci sono
i pannelli fotovoltaici).
La zona pranzo ha
un’aria monacale, ravvivata dagli inserimenti
moderni. L’antico banco da lavoro – con il piano
lucidato e le gambe che conservano tracce
di vernice – diventa un tavolo di grande impatto,
perfetto con le sedie trasparenti. Il suo legno
scuro è richiamato dalla piccola cassapanca e
dalla porta a doppio battente, che cela
un armadio. La porta grigia alla sua sinistra
viene da un convento di clausura: dietro c’è
un mini spazio palestra. Le travi del soffitto
sono in parte recuperate e integrate,
piallate e verniciate con una tinta mordente
per renderle uniformi con quelle nuove.
«Il progetto illuminotecnico
è rispettoso del minimalismo rustico della casa
e integra luci lineari ad altre in stile vintage»
raccontano le architette di Lascia la Scia. Per un vecchio tavolo da lavoro visita i siti » intondo.com e » etsy.com.
Per una vecchia insegna telefonica come quella nella foto, vai su » ebay.it e
La foto mostra ciò che si vede entrando in casa. Sulla parete c’è il vecchio forno, che è stato
restaurato e che, anche
se non è più utilizzato, dà
un tocco in più di fascino,
come le pareti di mattoni
riportati a vista. Da qui sulla
sinistra si va in soggiorno,
sulla destra si va in cucina. Per un
attaccapanni Anni ’60 in
acciaio vai su » intondo.com
e su » magazzino76.it. La
sedia è il mod. Eames Plastic
Armchair DAR [Vitra]. Alle
pareti, pittura grigia codice
colore NCS S 2500-N.
I mattoni sono uno dei
leitmotiv della
casa. Anche qui in
cucina, dove
troviamo eleganti
volte a botte. La
lampada è un
lavoro artigianale realizzato
con pezzi di recupero. Anche
la poltrona, proveniente da
una casa precedente, è stata
fatta rivestire dai proprietari.
In cucina l’ambiente è giocato tutto sul recupero: gli
elementi d’arredo o sono vintage o vengono
da precedenti case dei proprietari. A partire
dalla cucina. Il soffitto a voltine con inserti in
ferro è stato riportato all’antico splendore
grazie a una sabbiatura. È l’elemento che dà
carattere all’ambiente e ne accentua lo stile
rustico, che anche qui viene stemperato dalle
nuance neutre delle pareti, del pavimento e
del backsplash (che è realizzato con le stesse
lastre usate a terra, per dare continuità). Tavolo Tulip, design Eero Saarinen [Knoll], lampada
da terra Arco, design Achille e Pier Giacomo Castiglioni [Flos]. Cerchi sedie da cucina in stile vintage? Ne trovi tante
su » progettosedia.com. Stufa serie Jøtul F 105 CB [Jøtul].
Al piano superiore trovano
spazio una camera e un
bagno. La zona tra il corpo scale
e il corridoio è stata lasciata
con pietre e sassi a vista –
presenza che si ritrova anche
in camera – e a pavimento si
è ripristinato il cotto antico
originale della casa. Gli arredi
sono tutti di recupero: da
letto e comò lastronato inizi
’900 al divano Anni ’60 in
pelle. Accostamenti non banali
e riusciti, che rispettano il
mood d’altri tempi della casa. Un letto in metallo dei primi del ’900
(formato da due singoli accostati)? Lo
trovi su » ebay.it o » dimanoinmano.it.
Per un divano nordico come quello in
foto, vintage su » pamono.it e » 1stdibs.
com; per uno moderno, davvero molto
simile, c’è Landskrona [Ikea].
La doccia walk-in è la soluzione di più facile accesso e che ti permette anche di posare
un pavimento in continuità in tutto il bagno, per un’alta resa estetica
e pulizie più veloci. Attenzione alla posizione del soffione e alla corretta
inclinazione del pavimento, per evitare fuoriuscite d’acqua durante l’uso. Rubinetterie
[Bongio Rubinetterie], cementine
d’epoca acquistate
da [Bianchessi Materiali Antichi].
Al secondo piano sono stati rifatti soletta e tetto.
Qui sono state ricavate una camera per gli ospiti con
bagno e una cabina armadio. Gli spazi sono stati lasciati senza porte. Le travi
a vista in legno, integrate alle solette in cemento
armato, creano un’armoniosa commistione di antico
e moderno. Il pavimento in mattoni è stato posato
sopra il nuovo massetto, poi stuccato con malta
scura tra i giunti quindi trattato con cera naturale. Le antiche piastrelle in cotto sono state acquistate da [Bianchessi
Materiali Antichi]. Il letto è Gjöra di [Ikea], non più in produzione.
Come rendere attuale un vecchio casolare senza snaturarlo? Valorizzando le strutture originali, facendo entrare più luce e aggiungendo adrenalina con arredi colorati e insoliti
Tra le colline dell’Oltrepò Pavese, tra Pavia, Piacenza e Alessandria, sorge un’antica casa contadina immersa in un idilliaco scenario verde che offre tranquillità e armonia con la natura.
Una coppia di imprenditori milanesi, a capo di una realtà sartoriale a cavallo fra impresa e artigianato, se ne è innamorata al punto da impegnarsi in un importante progetto di recupero che l’ha resa nuovamente abitabile.
Le scelte fatte
La passione dei proprietari per gli oggetti, gli arredi e anche i luoghi con una storia da raccontare è diventata il fulcro del progetto. La ristrutturazione ha valorizzato il patrimonio storico della cascina, rispettando tutti gli elementi originali della struttura emersi durante la ristrutturazione.
Sono stati rifatti le solette e il tetto, così da recuperare anche il sottotetto che è stato adibito a zona ospiti. All’interno sono stati riportati a vista le pietre e i mattoni nascosti sotto vecchi strati di intonaco: sono da vero colpo di fulmine le voltine che danno carattere all’ambiente cucina!
Il tocco di stile
La forza del progetto? Essere riusciti a far convivere antico e nuovo, vintage e moderno. Come? Realizzando una ‘scatola’ dalle tonalità neutre che dà risalto al legno e ai materiali caldi e autentici della casa. E in cui trovano spazio arredi provenienti da viaggi e residenze precedenti, e anche oggetti recuperati e restaurati, di grande fascino.
progetto Lascia la Scia Architecture foto Marta D’Avenia testi Claudio Malaguti