I mattoni sono stati ripuliti a mano dall’intonaco pregresso che era stratificato, poi sabbiati. Quindi spazzolati a mano e protetti con un fissativo opaco trasparente, in modo che non rilascino polvere.
Attorno al tavolo, panca Posea [Bolia su madeindesign.it], lampada simile al mod. Mille - 2 braccia rette [Northdeco €279], lampada a forma di V, Alphacrete [Seletti], specchio della strega Samantha [Am.pm. su La Redoute]. Sul tavolo, vasi [Industreal] e [Kave Home].
il divano Chesterfield lo trovi, vintage o nuovo, su subito.it così come la madia e le sedie Fifties; vicino al divano, lampada da terra mod. Eclipse [Dutchbone]. La poltrona richiama il modello Lady di Marco Zanuso [Cassina]. lampada a sfera [TNC Luce Piccola Bottega].
La cucina è realizzata su disegno: «Desideravo isolarla dal resto
del living senza creare una vera
e propria... isola: le basi sono profonde 70 cm, filtrate da un pannello di ottone che si alza 30 cm dal piano.
Le due camere da letto sono nate dalla divisione di quella che era una stanza, grande, con finestra: eliminato l’unico infisso, si è creata una loggia aperta sul cortile, con due pareti vetrate che illuminano i due ambienti.
Scrivania industrial come Loft [Maisons du Monde],sedia Rachel [su westwingnow.it], divanetto simile al mod. Nio [Maisons du Mond]. Lampada a parete Devi [Dutchbone] e lampada Parente [Flos].
L’armadio è un altro elemento su misura: riprende il colore grigio ma è impreziosito con fasce in specchio bronzato e ottone. Nuovo ma con un’eco déco.
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Il buon vivere è anzitutto atmosfera: lo sa bene l'architetto Ilaria Bellia che, a Milano, ha progettato il suo nuovo pied-à-terre tracciando una ricostruzione filologica e portando luce anche dove non c'era!
Per Ilaria Bellia, questa casa doveva essere un appoggio stabile nel capoluogo lombardo: «Per sentirci finalmente dei veri cittadini di Milano!» dice. «Non ci viviamo tutto l’anno ed è molto diversa da quella che abitiamo tutti i giorni a Roma. Per questo ho scelto di progettarla come uno sfizio, una grande suite d’albergo».
La casa, ubicata alle porte di Brera in un palazzo del ’500, al momento dell’acquisto non era altro che uno studio fatiscente articolato in due stanzoni molto grandi e solo tre finestre.
Le scelte fatte
«Nel primo vano, che dall’ingresso arrivava fino alle due finestre ai lati del camino, ho ricavato salotto, cucina, lavanderia e bagno ospiti. Nella seconda stanza, invece, due camere da letto, cabina armadio e bagno: essendoci una sola finestra, la nuova loggia permette di portare luce a quella camera che sarebbe stata cieca» spiega Ilaria
Il tocco di stile
Nell’estetica, la proprietaria ha messo in evidenza il carattere storico dell’immobile portando alla luce i vecchi mattoni, dando lustro alle travi, usando finiture rétro come l’ottone e il terrazzo veneziano. Il décor finale, glam ma per nulla pretenzioso, è opera della nostra stylist Cristina Gigli. Che stile!