Sotto il cielo abbagliante di Palermo, Diego e la figlia godono del terrazzo: letteralmente incastonato dentro il pilone di Porta Carini, una delle porte storiche che dà l’ingresso al Mercato del Capo, è rivestito con un grès che riprende
i colori delle maioliche antiche all’interno.
La passerella, sospesa sul vuoto e larga 70 cm come la scala, arriva allo studiolo e al terrazzo: realizzata su disegno e costruita in ferro e legno di iroko rosso, parte da una base in marmo spesso.
Il tavolo è un vecchio [Calligaris] ma se vuoi seguire lo stile guarda Tokyo o Vortex, sempre di [Calligaris]. Divano Friheten [Ikea], tavolino Andersen [Maisons du Monde].
Le maioliche del ’700 che oggi formano un tappeto sono state rimosse, selezionate e ricollocate: «Andavamo lì a staccarle una per una» racconta l’architetto Umberto Signa. «E in ogni stanza è stata fatta questa operazione. Intorno, abbiamo preferito rifinire con del marmo di Carrara, che comunque è un materiale antico: prelucidato, perché non si sarebbe potuta passare la lucidatrice senza intaccare le piastrelline antiche».
La cucina è posta nell’ingresso, così ampio che altrimenti sarebbe stato sprecato.
Per avere un’ideale separazione, gli architetti hanno progettato e dipinto un séparé,
fatto con un foglio di multistrato spesso 2 cm e decorato con dei colori acrilici.
La cucina con ante bicolore, monta elementi [Ikea] a un piano interamente fatto su misura, che raccorda alla penisola e alla console. Sotto quest’ultima, scarpiere Trones [Ikea]. Sopra la console, l’opera di Umberto Signa è ispirata ai muri compositi delle bidonville di lamiera in
Kenia: un frammento è un pannello pubblicitario della Fanta.
Stai cercando cementine originali siciliane come queste? Le aziende [Pavimenti Sansone] e [Romano Pavimenti] sono un fiore all’occhiello dell’artigianato locale, con una storia che si tramanda da generazioni.
Le maioliche sono opera di recupero. [Marca Corona] nella collezione Storie d’Italia, inserisce una finitura glossy che vuole rievocare proprio la brillantezza delle antiche maioliche pur mantenendo la praticità e l’economicità del grès. Per le ante, se cerchi un colore simile, guarda Cleopatra’s Gemstone di [The Paint Makers].
Nell’ex cucina è stato ricavato il secondo
bagno (la casa, originariamente, aveva un solo servizio), con una notevole quantità di maioliche recuperate. Il lavandino è una ciotola di rame che Davide ha trovato in campagna da un contadino: «La usava per metterci i pesci rossi e si lamentava del fatto che ogni volta morissero...! Io gliene ho regalato una più adatta e con questa ci ho fatto un lavandino. Con il tempo tende a diventare verde, ogni tanto la rilucidiamo ma poi si opacizza nei giorni successivi. Ci piace che il rame cambi così!».
CasaFacile > Case > Ispirazioni > Sicilia: storia di un recupero low cost nella casa d’epoca a Palermo
A Palermo, una casa rinasce dalle rovine di un appartamento incastonato tra le mura di Porta Carini grazie all'intervento di una famiglia di artisti che ama uno stile libero e creativo.
Dopo 20 anni passati in giro per l’Africa, lavorando come agronomo per la FAO, Davide ha scelto di tornare a Palermo con la figlia Isabella Kiki, nella casa che i suoi genitori, gli architetti Umberto e Isabella Signa, hanno acquistato in un palazzo costruito alla fine del Settecento dalla nobiltà siciliana: l’edificio versava in uno stato di degrado e il processo di riqualificazione è partito proprio da qui...
Le scelte fatte
Il restauro ha riportato alla luce i dettagli originali: dai pavimenti maiolicati ai conci di tufo calcareo che appartengono a Porta Carini, le cui decorazioni murarie cingono persino il terrazzo incassato nel suo pilone. Da lì, la vista mozza davvero il fiato!