Prima & Dopo

Prima & Dopo: alla ricerca di spazi fluidi e luce nel trilocale a Roma

Un attento lavoro di recupero ha letteralmente liberato gli elementi d'epoca nascosti dai precedenti interventi. Il taglio sartoriale degli ambienti ha ridato luminosità e aria a questa piccola grande casa.

Il fascino degli Anni ’20... «Mi piaceva molto il contesto», racconta Aurora, «e della casa mi hanno colpita l’arco tra le zone giorno e notte e quel gioiello di finestra ovale affacciata sul verde, due elementi da recuperare. C’era tanto potenziale, così ho chiamato Benedetta Di Donato e Gjada Orsini dello studio BADA architettura e paesaggio che mi hanno accompagnata nelle scelte, anche quelle per me più complicate. Hanno assecondato le mie richieste sia a livello di struttura sia di finiture: ci siamo proprio trovate!». Un esempio? La decisione di eliminare tutte le porte e di allargare i passaggi per creare una sorta di open space in cui, però, ogni spazio è ben definito da pareti o da quinte in modo che la luce e lo sguardo siano liberi di fluire in ogni angolo. E poi la ricerca di linee pulite e materiali naturali.

Le scelte fatte

«Il layout della casa», spiegano le architette, «è stato pensato attorno ad Aurora. Lo spazio si svolge lungo una spirale che conduce dall’ingresso alla zona notte: dalla convivialità all’intimità. Lo studio mette in comunicazione i vari spazi facendo da filtro».

Il tocco di stile

Tutto parla di Aurora: il rosone luminoso che racconta le sue origini pugliesi, il tavolo omaggio alla sua passione per l’architettura, il parquet su cui camminare a piedi nudi... Cristina Gigli ha aggiunto accessori, tessili, piante e complementi di design che sono anche pezzi unici: in linea con il progetto ha dato ‘colore’ con una palette vintage, tessuti dai pattern rétro rieditati in chiave moderna e oggetti artigianali.

Testi

testi Elena Favetti

Progetto

BADA architettura e paesaggio

Stylist

Cristina Gigli - ha collaborato Martina Morino

Foto

Serena Eller