Benvenuti in un rifugio per le vacanze all'Argentario. Si tratta di un ex garage ristrutturato completamente, rispettando il volume esistente.
Il processo di trasformazione della destinazione d’uso in residenza è piuttosto delicato, ma non impossibile. È necessario verificare che esistano
i requisiti necessari per l’abitabilità (altezza e metratura minime, norme di igiene, ecc.) e siano rispettati i vincoli urbanistici e paesaggistici. Le norme possono variare a seconda del Comune in cui si interviene: se hai un’idea in mente, affidati a un tecnico!
In questo caso i proprietari si sono fatti aiutare dall'architetto Eugenia Mattei che ha saputo sfruttare gli spazi al millimetro creando una vera casa di vacanza con living, cucina e camera da letto sul soppalco.
La scelta stilistica è stata accostare alla purezza del bianco la matericità del cemento ‘brut’, caratterizzato dall’impronta dei casseri di legno. Anche la scala e la struttura in acciaio che sostiene il soppalco sono lasciate a vista: sopra, assi verniciate di bianco lucido in semplice appoggio. Un'estetica che esalta la struttura e i materiali da costruzione.
I proprietari avevano bisogno di un rifugio nel segno della semplicità, con tutti i comfort di una casa vacanze ma anche l’essenzialità necessaria per lasciare altrove i pensieri. Materiali grezzi e strutture a vista offrono una base libera per l’improvvisazione e per pezzi speciali come la testiera del letto realizzata dal padrone di casa o la vasca sospesa, con vista privilegiata sulla casa e oltre la finestra... di vedetta! Il soppalco in assi larghe di legno verniciato e la scala con il suo parapetto in ferro fanno pensare al pontile di una nave, e il tetto a falda con le travi a vista ne ricorda la chiglia.
All’ingresso trova posto la cucina super compatta, sistemata nella nicchia tra il muro esistente e il blocco del bagno e rigorosamente total white per far risaltare la parete materica in cemento. Gli elementi sono realizzati su misura, con moduli diversi per piano e pensili, che movimentano il ritmo della composizione. Davanti alla porta, un’opera di Marco Ariè, un artista di Roma legato indissolubilmente al mare, proprio come loro, che racconta: «Uso per i miei lavori materiali antichi, che con le loro ‘rugginosità’ e le loro ferite naturali danno un senso di familiarità all’oggetto; quasi non fosse nato pochi giorni prima ma fosse esistito da sempre, e avesse solcato i mari».