La scala è light grazie al vetro e
al legno chiaro, e ha una struttura metallica bianca che riprende
le travi in acciaio. Sui divani dei proprietari, cuscini in velluto in tinta unita [Nuance Interni Tessili] e
a righe e fantasia [Nap Atelier]; tappeto verde damier Pakistan in 100% lana [Nodus Design,
cm 350x250] e tavolini tondi bianco e nero Gong, design Giulio Cappellini, in lamiera di metallo verniciato [Cappellini].
«In una casa minimal green,
i decori sono geometrici o a campiture piene,
in tonalità che si richiamano nelle varie stanze. E qualche tocco vintage scalda l’atmosfera».
L’appartamento centrale
è stato trasformato nella zona giorno, eliminando tutti i muri interni: la nicchia con
gli armadi che si vede qui sopra corrisponde alla prima rampa della scala che va al soppalco. «Ora il living gode del doppio affaccio», dice l’arch. Cazzani, «anzi triplo, se consideriamo anche le finestre sul tetto: la luce zenitale dà una luminosità unica».
Attorno al tavolo in legno di famiglia, sedie in colori diversi Livia, design Gio Ponti [L’Abbate, cm 40x46x84,5h]; sul top, vaso Arya bianco lucido [Cappellini] e scultura in alluminio di Filippo Salerni (il padrone di casa). Piante [Fratelli Ingegnoli].
Dove c'era la camera da letto dell’appartamento di mezzo è stata ricavata la zona conversazione del living. Poltrone Round D.154.5, design Gio Ponti per [Molteni] sul tappeto Terra Incognita Phoenix, in lana e seta di bambù [Nodus Design, cm 180x300].
«Il soggiorno a doppia altezza è un gioiello: ogni volta che entro in casa mi si riempie il cuore di felicità. Pensavo che il soppalco sarebbe stato incombente, invece è leggero e rende più intimo il grande ambiente» dice Anastasia.
La cucina è racchiusa all’internodi
un box in cristallo stratificato di sicurezza, chiuso lateralmente da due porte scorrevoli. Il retro dell’isola è rivestito con una lastra in alluminio lucidato a specchio per nascondere la zona operativa, riflettere
la luce e moltiplicare lo spazio.
La nuova cucina è in corrispondenza di quella dell’ex trilocale: al classico locale separato e abitabile, si è preferito organizzarne una a vista ma racchiusa in una sorta di box in cristallo. In pratica, un effetto vedo-non vedo. Sopra l’isola ci sono i pensili ancorati al soppalco.
Per la tavola, Cristina ha scelto materiali preziosi come lino e vetri lavorati a mano nei toni pastello. Tovaglia verde e tovaglioli [La Fabbrica del Lino]., piatti e piattini decorati più portatovaglioli [Vetrofuso], posate Bricklane Gold in acciaio inox con finitura PVD oro [KnIndustrie], bicchieri e brocca in vetro [Ikea].
Console Supernova [Dall’Agnese, cm 119x39x71h]. con vasi Green Glass da [Nap Atelier, ø cm 25x19,5h] e viola da [Nuance Interni Tessili]; piante da [Fratelli Ingegnoli].
Da spazi angusti ad ambienti ampi, luminosi e avvolgenti. Il grande lavoro fatto da architetti e strutturisti ha permesso di eliminare la maggior parte delle partizioni interne, per dare vita a locali più funzionali e invasi dalla luce.
Scrivania CPH90 design Ronan & Erwan Bouroullec [Hay, cm 130x65 x74h] con sedia Valerie in rovere nero [Miniforms, cm 59,5x55x78h], lampada Dome in ottone [ø cm 35x40h] e vasi verdi, tutto da [Nap Atelier], vaso rosa e oro da [Nuance Interni Tessili], portapenne [Terrazzo Italia]. Piante da [Fratelli Ingegnoli].
Sulla scaletta in frassino
[Zara Home, cm 50x150h], accappatoio coll. Fili in tonalità blu notte e asciugamani viso e ospite in lino, tutto di [La Fabbrica del Lino]; vasi di [Terrazzo Italia].
Nel bagno del soppalco è stata installata una vasca rivestita con pannelli in legno che riprendono quelli della boiserie posata alle sue spalle, in stile giapponese.
Lampada a sospensione Osman 560.21 [Tooy], asciugamani viso e ospite in lino blu e carta da zucchero [La Fabbrica del Lino], candela in vasetto nero [Diptyque].
Sul muro, carta da parati Explorer Map [PhotoWall], cassettiera Jota White con fasciatoio [Childhome,
cm 118,1x73,3x100,2h], cesti con stampa elefante [Zara Home, ø cm 30x45h] e in vimini Natural Basket N74 [Le Civette sul Comò, ø cm 40x40]. Sospensione Filò con paralume in fili di cotone [Caos Creativo, ø cm 30x38h].
Lettino Patty [Foppapedretti, cm 131x73x108h] con cuscini Safari Lion [Ferm Living da Le Civette sul Comò,
ø cm 35]; libreria Bookshelf Casami bianca con giochi e libri [Vipack da Le Civette sul Comò, cm 57,6x 37x171,3h].
La camera matrimoniale
è stata ricavata nella parte terminale
della casa ed è composta da bagno con doccia, disimpegno con armadio, una cabina e la camera padronale.
Il letto, già dei proprietari, è vestito con lenzuola della collezione Fili in lino e cotone [La Fabbrica del Lino], cuscini della serie di pezzi unici AdR [Atelier des Refusés, cm 50x30], plaid in lana cardata [Zara Home, cm 140x190]; sopra il letto, libreria pensile K1 [Kriptonite]. Sulla panca, cuscinetto quadrato a pois [Atelier des Refusés, cm 22x21], sul comodino Life in legno tinto azzurro [Alf DaFrè], lampada Divina nera [Caos Creativo], sui davanzali abat-jour Flowerpot VP3 Metal da [Design Republic, ø cm 23x50h] e vasi Cono in grigio sfumato [Caos Creativo].
Tre mini case di ringhiera vengono accorpate per crearne una a misura di famiglia. Inglobando parte dei solai, si crea un soppalco centrale con ampi lucernari che raddoppiano la luce.
La famiglia di Filippo possedeva tre piccoli appartamenti di ringhiera; quando Anastasia ha scoperto di aspettare un bambino, la scelta di ristrutturarli per ricavare una casa per la famiglia è stata naturale. Certo, gli ambienti erano piccoli e separati da muri spessi, però due di questi appartamenti, sopra, avevano solo la soffitta, che si è pensato di sfruttare per avere spazio in più.
Le scelte fatte
«Il miei desideri principali erano due», dice Anastasia, «un grande soggiorno con la cucina a vista e tanti armadi». La soluzione è stata radicale: abbattere tutti i muri interni, compresi quelli portanti, e il solaio che divideva la casa dalle soffitte. Per la parte strutturale sono state installate due putrelle rette da pilastri in acciaio ‘annegati’ nei muri perimetrali. Racconta l’arch. Michele Cazzani di Archizero Studio che, con Elisa Crippa e Maria Cristina Bottini, ha curato la ristrutturazione: «Queste demolizioni hanno permesso di ottenere un living a doppia altezza in cui abbiamo aumentato la luce ricavando finestre in falda in corrispondenza di quelle del piano di sotto. Non solo, a 270 cm dal pavimento abbiamo inserito nella parte centrale un soppalco abitabile che, libero su tre lati, lascia fluire luce e aria». L’idea in più? Chiudere la cucina in un box in cristallo, per tenerla unita visivamente al soggiorno ma anche separata per praticità.
Il tocco di stile
Creato l’involucro e le finiture e inseriti i mobili ‘fissi’, Cristina Gigli è intervenuta con pezzi iconici, tessili – anche artigianali – e complementi per dare colore e calore.