La regola base del décor di questa casa è stata inserire tocchi di colori primari (il giallo e poco rosso) in una palette di tonalità pastello. L’effetto è di grande equilibrio e armonia.
Divano su misura rivestito con velluto Ampara [Designers Guild] con cuscini Romantic + Soft [su pistacchioecaffe.it], tappeto
The Floor is Lava [Carpet Edition cm 155x 180].
Carta da parati Garden of Eden [Scion il rollo da m 10x52 cm], binario luci a soffitto con faretti serie Squash [Rossini Illuminazione, su progetto], sedia vintage [Thonet] acquistata in un mercatino, come gli specchi. A terra, lampada ricaricabile Inemuri [Rossini Illuminazione € 158.60].
Il tavolo fine ’800 ha seguito Francesca in varie case. Ridipinto di bianco come le sedie
– da mercatino – messe a capotavola, trova
qui la sua nuova vita.
Attorno al tavolo vintage, sedie Ribbon rosa e oro [Qeeboo]; piatti della collezione Arcadia [Ginori1735]. A parete, stampe collage realizzate da Francesca [su pistacchioecaffe.it, cm 50x70 ] e cuori in ceramica [Seletti]; a soffitto sospensione Aim bianche [Flos]. Parquet in rovere Caramello con stuccature nere a contrasto acquistato in falegnameria, pittura di pareti e soffitto Cornforth White [Farrow & Ball].
«Abbinare pezzi, fantasie e colori che a prima vista non c’entrano nulla l’uno con l’altro, è una dote che in pochi hanno. E Francesca ha dimostrato che ne è maestra» dice l’architetto Clara Bona.
«Quando ho dei clienti che devono arredare da zero, mi piace accompagnarli a scegliere ogni cosa, persino gli accessori per la tavola!» racconta Francesca, che crede in una regola: «Avere singoli oggetti belli non significa avere poi una casa bella: il segreto è imparare
a metterli insieme. Credo che la tavola sia il luogo perfetto per esercitarsi a cercare l’equilibrio tra forme e colori».
Sulla parete con mobile basso of Eden [Cinquanta3], quadri realizzati da Francesca con le pagine del libro ’La prima
frase è sempre la più difficile’ di Wislawa Szymborska.
Carta da parati Garden of Eden
[Scion], binario a soffitto con faretti serie Squash [Rossini Illuminazione], lampada Parentesi rossa [Flos], sedia vintage [Thonet] come gli specchi.
La carta dalla grafica scandi ha colpito Francesca. E suo marito, informatico e trombettista, ha condiviso questa e le altre scelte. «La casa gli piace nonostante si discosti dal suo stile», dice lei. «Credo che per lui sia come vedermi riflessa in questi interni: la luce, il colore, la parte romantica e quella schematica,
il tocco malinconico. La semplicità e al tempo stesso qualche mania...».
La cucina era un ambiente regolare
di misura semi-abitabile. Francesca ha voluto l’angolo pranzo in soggiorno
e ha scelto di avere qui uno spazio di lavoro pulito ed essenziale. Il pavimento originale – un parquet a listelli piccoli di scarso pregio
e molto rovinato – è stato sostituito con lo stesso parquet a doghe
lunghe che si trova nel resto della casa.
Cucina modello Linea in bianco [Meson’s] con lavello e miscelatore di [Blanco] più
top in quarzo, forno e piano a induzione bianchi [Electrolux]. Sul top, vaso in ceramica bianco e nero [HKliving], strofinaccio Enjoy [Bitossi Home], bollitore in stile Fifties azzurro [Smeg]; a parete piattini appesi [Ilaria.I, ø cm 16].
L’ampia porta in ferro e vetro è stata realizzata su disegno di Francesca con parti laterali fisse e ante centrali con apertura a 180°, in giallo limone Ral 1012 [Siderio].
Lavandino, rubinetto e piano a induzione sono in bianco per ‘sparire’ nei mobili della cucina. «Elettrodomestici neri o acciaio avrebbero interrotto la pulizia visiva dell’ambiente» dice Francesca, che ha faticato a trovare un piano a induzione candido! Lo scopo era eliminare gli ostacoli visivi: «Voglio che si vedano il bollitore e lo sgabello, che l’occhio cada sugli oggetti che hanno un valore estetico».
Un tipico scorcio da casa
Anni ’60 è stato trasformato
in un paesaggio domestico assolutamente contemporaneo! È la magia del colore, della texture e dei materiali (il legno del parquet e il ferro).
bagno andava rinnovato anche negli impianti. Le nuove piastrelle bianche in grande formato (cm 100x90)
con la fuga piatta bianca creano un effetto resina su cui si è giocato con il décor. Francesca ha chiesto al precedente proprietario di lasciarle lo specchio del bagno: un segno di cortesia verso la storia della casa.
La camera da letto aveva una coerenza nello stile degli Anni ’60, con il parquet a listelli e porta e battiscopa in legno di sfumatura rossa.
Il bianco + grigio ha letteralmente traghettato lo stile alla nostra epoca. Libreria orizzontale Booken [Lema].
Accanto al letto a sommier: comodini Componibili Recycled, a due moduli in bianco [Kartell, ø cm 32x 32h] con lampada da tavolo Lucellino in vetro, ottone e piume [Ingo Maurer], lampada da soffitto The Monkey Lamp in resina bianca [Seletti], gonna sul letto [L’Opificio].
Sul divano letto realizzato su misura con tessuto Allia colore Zinc di [Designers Guild], cuscini disegnati da Francesca [su pistacchioecaffe.it], lampada da tavolo Bourgie e cavallo a dondolo H-Horse, entrambi di [Kartell].
Francesca Vizzari arreda case per mestiere, ma questa è la sua e lei ne ha fatto uno specchio di sé: un po' schematica, un po' romantica, dolce ma forte. Come racconta, nel testo, l'amica architetto Clara Bona.
Entrare a casa di Francesca è come tuffarsi in un mondo di leggerezza. Si chiude la porta e si ha la sensazione di lasciare fuori tutto quello che ci ha preoccupati: una casa che ispira solo pensieri positivi. Ogni ambiente e ogni oggetto parla di chi ci abita, del resto la persona che vive qui coincide con chi l’ha progettata, e anche per questo è avvenuta la magia: tutto è come lo si voleva. Niente compromessi, nessuno da convincere a fare una vetrata gialla invece del solito bianco o nero... Non una titubanza quando si è scelta una carta da parati super décor che riveste pareti e porte! Quanto sono belle le case in cui si avverte la voglia di osare, di divertirsi, di aggiungere un tocco di ironia. Ci vuole coraggio, ma anche grande senso della misura. Noi che facciamo questo lavoro* sappiamo bene che alcune cose, se proprio ti stufano, le puoi cambiare in un attimo (un colore, una carta, cosa vuoi che sia!). Ma sappiamo anche che è più facile stufarsi di una scelta anonima e banale piuttosto che di una decisa e con personalità.
Le scelte fatte
La pianta dell’appartamento è funzionale e rigorosa, come sempre deve essere. Ma quando come ospiti entriamo in una casa, non guardiamo quasi mai il suo taglio: ci lasciamo piuttosto trasportare dai dettagli e da quello che ci emoziona. E qui le cose che colpiscono sono tante. Prima di tutto la cura e l’amore per gli oggetti e per la tavola, da vivere con gli amici e le persone care.
Il tocco di stile
Io mi sono innamorata del bagno, con il soffitto giallo intenso, la carta da parati azzurra con i cigni, il pavimento bianco ma anche coloratissimo grazie a tutte le pietrine brillanti... Un mix che solo un interior designer esperto può ideare, perché riesce a essere perfettamente equilibrato nonostante le scelte audaci.