Spazi e funzioni raddoppiano: pareti scorrevoli e armadi multiuso per una casa trasformista
Ingresso, soggiorno, sala da pranzo, cucina: spariscono i muri, sostituiti da pareti scorrevoli e armadi multiuso, ma restano tutte le funzioni dell’appartamento “tradizionale”.
La casa-atelier di Serena De Fiore si trasforma così in un grande spazio flessibile che gioca sul dualismo aperto/chiuso (basta un gesto e la quinta di vetro opalino scivola via), domestico/professionale (c’è posto a sufficienza per piccole sfilate), dritto/rovescio (perché le fodere di tutte le sue creazioni sono volutamente belle quanto il “lato A”).
Quindici anni fa Serena ha realizzato il suo sogno: vivere a Parigi! Ha insegnato italiano ai francesi, ha trovato l’ispirazione giusta per realizzare la sua prima collezione e non si è fatta sfuggire nemmeno i corsi di arredamento d’interni all’École Boulle. Ma i suoi sogni ora continuano a Roma in questa casa con spazi apri-chiudi.
In salotto mette in scena il gioco del doppio: due divani messi a specchio, cuscini, poltroncine di recupero rivestite con tessuti décor e tavolini.
Il living si fa in tre: la zona pranzo può essere separata dal salotto e schermata anche dalla cucina (che si trova dietro la parete con i fenicotteri) grazie alle quinte scorrevoli in vetro opalino: una soluzione efficiente e suggestiva, che richiama le atmosfere delle case giapponesi. Lasciando tutto aperto si crea un ampio spazio.
La padrona di casa ha viaggiato molto e ha saputo ricreare atmosfere particolari grazie a oggetti scovati in mercatini e da antiquari.
I consigli giusti per una casa personalizzata:
La casa-atelier di Serena De Fiore si trasforma così in un grande spazio flessibile che gioca sul dualismo aperto/chiuso (basta un gesto e la quinta di vetro opalino scivola via), domestico/professionale (c’è posto a sufficienza per piccole sfilate), dritto/rovescio (perché le fodere di tutte le sue creazioni sono volutamente belle quanto il “lato A”).
Quindici anni fa Serena ha realizzato il suo sogno: vivere a Parigi! Ha insegnato italiano ai francesi, ha trovato l’ispirazione giusta per realizzare la sua prima collezione e non si è fatta sfuggire nemmeno i corsi di arredamento d’interni all’École Boulle. Ma i suoi sogni ora continuano a Roma in questa casa con spazi apri-chiudi.
In salotto mette in scena il gioco del doppio: due divani messi a specchio, cuscini, poltroncine di recupero rivestite con tessuti décor e tavolini.
Il living si fa in tre: la zona pranzo può essere separata dal salotto e schermata anche dalla cucina (che si trova dietro la parete con i fenicotteri) grazie alle quinte scorrevoli in vetro opalino: una soluzione efficiente e suggestiva, che richiama le atmosfere delle case giapponesi. Lasciando tutto aperto si crea un ampio spazio.
La padrona di casa ha viaggiato molto e ha saputo ricreare atmosfere particolari grazie a oggetti scovati in mercatini e da antiquari.
I consigli giusti per una casa personalizzata:
- Mobili e oggetti di famiglia
- Qualcosa di Ikea, magari però customizé (personalizzato)
- Qualcosa comprato su eBay
- Complementi d'arredo scovati nei mercatini d'antiquariato e delle pulci
- Ricordi di viaggi (fonti incredibili di ispirazioni)
- Qualche pezzo 'classico' di design contemporaneo