Un appartamento al piano terra, ancora con la pianta degli Anni ’30: tante stanze servite da un corridoio centrale, pavimenti rovinati, per non parlare delle pareti. Certo, a vederlo così mancava un po’ di appeal, ma poi... un giardino privato di 90 mq, la grande altezza dei soffitti e il doppio affaccio (cioè luce) su due interni piantumati (cioè niente caos del centro città) hanno stregato Matteo, che si è affidato a Studiotamat per la ristrutturazione e a Cristina Gigli per il tocco finale.
Le scelte fatte
La zona notte era all’entrata, la zona giorno in fondo. L'intervento ha stravolto l’impianto originale, portando il soggiorno all’ingresso e consentendo di godere al massimo della luce naturale e di sfruttare al meglio ogni metro quadrato.
La cucina/sala da pranzo si affaccia sul giardino attraverso due porte- finestre, mentre la zona notte, spostata in fondo, è più riservata e guadagna un bagno e la cabina armadio.
Per non parlare del giardino: un rettangolo, prima incolto, è stato valorizzato creando dei dislivelli grazie a una pedana in legno che definisce la zona del tavolo da pranzo e della cucina in muratura. Dunque un vero ambiente in più all’aperto, da utilizzare per gran parte dell’anno (sì, a Roma si può!) per pranzi, cene e relax in totale comfort.
Il tocco di stile
L’altezza dei soffitti e lo spessore dei muri sono stati messi in risalto dall’uso del colore: non mimetizzati, ma piuttosto esaltati in tutto il loro splendore.