L'arte culinaria, che ha radici profonde nelle tradizioni culturali di tutto il mondo, accompagna così la visione estetica del linguaggio artistico, celebrando dipinti, sculture e fotografie. I musei, tradizionalmente custodi di opere d'arte visiva e oggetti storici, riconoscendo il valore intrinseco della cucina come espressione culturale, aprono le porte alla ristorazione per ampliarne il valore esperienziale.
Un esempio emblematico di questa tendenza è Progetto Cultura, il piano di Intesa Sanpaolo teso a promuovere l’arte italiana, attraverso diverse iniziative ed esposizioni nelle Gallerie d’Italia: i musei della Banca a Milano, Napoli, Vicenza e Torino. All'interno degli edifici delle gallerie museali, infatti, è stato sviluppato un progetto di ristorazione, che si affianca alle aree espositive, così da rendere il polo museale un’area che unisce convivialità ed esperienza artistica.
Una tendenza che segna una fusione unica tra la creatività culinaria e l'esperienza museale, portando il gusto e l'estetica a un nuovo livello.
E proprio questa vicinanza con le opere delle esposizioni permanenti, che raccolgono oltre 35 mila pezzi, appartenenti al patrimonio artistico del Gruppo Intesa Sanpaolo (da reperti archeologici a tele, immagini e sculture di arte contemporanea), il cibo si lega indissolubilmente all'arte sublimandola con presentazioni impeccabili, armonia dei sapori, estetica e creazioni culinarie ispirate a capolavori artistici o tradizioni culturali.
Le esperienze offerte da Napoli, Milano e Torino riflettono il nuovo connubio tra arte e gastronomia, che entrando nei musei si trasformandosi in un racconto estetico e in narrazione culturale tra tradizione e innovazione.
A Napoli, i dipinti e le sculture principalmente di ambito napoletano e meridionale, del periodo che va dagli inizi del XVII ai primi decenni del XX secolo, dialogano con il progetto Luminist di Giuseppe Iannoti (già chef 2 stelle Michelin).
Uno vero e proprio polo che comprende quattro aree dedicate ad altrettante offerte gastronomiche. La Caffetteria e il Bistrot Luminist, a cui si sono aggiunti Anthill, il cocktail bar e il ristorante 177Toledo, entrambi all’ultimo piano dell'edificio. Lo chef, ispirato dalla storica struttura che ospita il Bistrot, ha reinterpretato la cucina della tradizione partenopea, partendo da una base semplice e ricca, arricchendola con dettagli e sorprendenti rivisitazioni, conferendole un carattere assolutamente contemporaneo.
Il Bistrot si presenta con una disposizione di tavoli e sedute accoglienti che offrono la possibilità di ammirare la cucina a vista. Tre palchetti rialzati sono disposti strategicamente per creare angoli più discreti e intimi. Gli arredi, realizzati su misura, sono caratterizzati dall'utilizzo di noce e ottone.
La Caffetteria, accessibile tramite un ingresso distinto rispetto a quello del museo, è collegata a quest'ultimo da un affascinante corridoio dorato, che conduce direttamente alle sale espositive.
Il Cocktail Bar Anthill, oltre alla sala interna, ha una grandissima terrazza piantumata che guarda verso il mare partenopeo. Il ristorante 177Toledo, luogo dedicato all’alta gastronomia, gode di una vista mozzafiato sui tetti del centro storico e di una terrazza esclusiva che guarda alla Certosa di San Martino.
All’interno dei palazzi storici in cui ha sede il Museo delle Gallerie d’Italia, polo di riferimento culturale e artistico di Intesa Sanpaolo nel cuore di Milano, trova spazio il ristorante Voce, uno spazio-soglia, un luogo fluido in cui convergono e si diramano esperienze diverse che abbracciano l’Arte, la Cultura e il Cibo. Ambienti ospitati in un complesso architettonico di grande importanza storica e artistica, formato da Palazzo Beltrami e Palazzo Anguissola Antona Traversi.
Voce si articola nella Caffetteria, sempre aperta al pubblico in cui è possibile vivere e degustare tutti i momenti della giornata, dalla colazione all’aperitivo, la Gelateria artigianale d’eccellenza firmata da Gusto 17, La Dispensa in cui scoprire e acquistare prodotti di nicchia del nostro territorio e il Ristorante Gourmet, che nella stagione estiva si sposta nel suggestivo spazio all’aperto all’interno del Giardino di Alessandro, situato tra le Gallerie d'Italia - Milano, museo di Intesa Sanpaolo - e l’antica Casa del Manzoni.
La cucina di Voce è guidata da Lorenzo Pesci, giovane marchigiano e premessa dell’alta gastronomia italiana, cresciuto nella brigata di Carlo Cracco.
A Torino invece, è l’arte fotografica al centro delle installazioni e comprende l’Archivio Publifoto, che raccoglie oltre sette milioni di scatti dagli anni ’30 ai ’90 del Novecento. Caffè San Carlo e Scatto, entrambi situati all’interno dello spazio museale della banca e progettati dallo studio Lamatilde, sono animati dalla guida estrosa e sapiente dei Costardi Bros e si fondono alla perfezione con le opere esposte.
Ubicato sotto i portici della piazza omonima nel seicentesco palazzo dei Turinetti di Priero, il Caffè San Carlo è uno dei locali con la tradizione più antica nella città sabauda. Il progetto di restyling ha unito la storia, con colonne e statue, alla modernità della luce e delle forme lineari. Ne sono un esempio il bancone in legno di rovere cannettato che dialoga con un imponente lampadario di Murano a 18 bracci.
Scatto è un ambiente concepito con un design contemporaneo, mirato a valorizzare l'arte culinaria ispirata al mondo della fotografia, sia attraverso l'offerta gastronomica che dal punto di vista architettonico. Il nome stesso, rimanda al tema della fotografia che caratterizza il museo di Intesa Sanpaolo.
Il concept architettonico pone in particolare rilievo la cucina. Protagonista indiscusso lo chef table rivestito in marmo che consente all’ospite di vivere in maniera diretta e pulsante i sapienti gesti degli chef intenti nella creazione dei piatti. Proprio come guardare attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica. Anche la lavorazione degli specchi anticati, sembra voler emulare la grana delle pellicole fotografiche, introducendo negli interni un evidente e ricorrente riferimento materico a questa forma d'arte.
Entrambi gli ambienti presentano la prospettiva gastronomica dei Costardi Bros, che unisce elementi classici della cucina piemontese a incursioni creative e internazionali. Si tratta di una visione rivolta al futuro, ancorata saldamente alle radici tradizionali.