D. Come avete accolto l’invito di progettare l’aula di una scuola?
R. Arch. Stefano Boeri: C’è sempre stata un’aspirazione a immaginare mondi dove si insegna, stando aperti a nuovi formati della trasmissione del sapere, l’idea è un’aula a geometria variabile, flessibile, aperta a multifunzioni, ecco la risposta che abbiamo dato. Quest’aula, questo prototipo, è anche l’elemento essenziale di un’idea ancora più forte di una scuola aperta, aperta al quartiere, tutti i giorni, tutti i mesi dell'anno. La scuola in Italia è la più grande infrastruttura sociale del Paese, è un concetto bellissimo soprattutto pensando che questa variabilità viene gestita dai ragazzi e dai docenti insieme. In pochi minuti quest’aula cambia configurazione. Si tratta di un prototipo ma l’ambizione è che possa essere usato come modello.
D. Come ricorda la sua classe?
R. Io insegno all’università quindi i miei ricordi sono di aule dove ho studiato ma anche aule dove ho insegnato. Questo progetto ovviamente ha anche molto di esperienza, di memoria, di aspirazione, di individuazione di bisogni non risolti.
Un'aula multifunzionale che può trasformarsi, una 'geometria variabile' che rende lo spazio flessibile con layout variabili a seconda delle attività: banchi e sedie spariscono all'interno di armadiature a parete che possono far uscire panche o nascondere del tutto gli arredi lasciando l'area completamente libera e adatta ad attività in movimento e di gruppo. Gli arredi sono studiati per coinvolgere gli studenti e stimolarne tutti i sensi.
L'architetto Giorgio Donà, cofondatore e direttore di Stefano Boeri Interiors: "L’Aula del Futuro deve dialogare con il presente, gli spazi devono creare nuove possibilità di fare didattica, una didattica non solo svolta al banco ma con a disposizione uno spazio che si trasforma con arredi mobili che permettono di riconfigurarlo velocemente, utile per una lezione frontale, di gruppo, per attività di laboratorio… un’aula che deve essere per il presente ma capace di adattarsi al futuro."
D. Architetto Donà, come avete scelto i colori del progetto? Spesso gli ambienti per i bambini sono caratterizzati da colori primari, come mai invece avete scelto toni neutri?
R. I colori li portano i bambini, questo fa proprio parte di un percorso didattico affinché il bambino prenda coscienza del proprio spazio e lo abiti, compresa ogni superficie.
D. Immaginate che il modello sia riproducibile anche per scuole di altre fasce d’età?
R. L’unica differenza con aule di altre scuole ed età sarà solo una questione di proporzioni per agevolare l’alunno. L'aula è già pensata anche per un uso post scuola, per i genitori, per gli insegnanti, per tutti.