Lo abbiamo chiesto a Pietro Tasca, titolare di Amministrazioni Tasca. Ecco la sua risposta.
Due condòmini devono raccogliere le firme di altri condòmini e arrivare a un minimo di un sesto dei millesimi. Basta un foglio con il motivo della raccolta (convocazione assemblea straordinaria per revoca amministratore e nomina di quello nuovo), un elenco con nomi e cognomi dei proprietari e lo spazio per la firma.
Quindi i promotori della raccolta inviano con raccomandata, allegando le firme, la richiesta di assemblea straordinaria al vecchio amministratore che è tenuto a convocarla entro dieci giorni dal ricevimento.
Se non lo fa, si procede all’autoconvocazione: occorre farsi dare dall’amministratore l’elenco dei proprietari con relativi indirizzi; si scrive una lettera di convocazione dell’assemblea straordinaria, indicando l’ordine del giorno (revoca del vecchio amministratore e nomina di quello nuovo); la si invia a tutti i condòmini con i mezzi previsti dall’art. 66 delle disposizioni di attuazione del Codice Civile: posta raccomandata, PEC, fax o consegna a mano con firma di avvenuto ritiro.
In quest’ultimo caso si prepara una tabella con nomi e cognomi e chi riceve la convocazione appone la propria firma.