Nel XVI secolo i giapponesi avvolgevano in un telo detto furo (bagno) shiku (stendere) il cambio d’abito da indossare dopo il bagno alle terme. Proprio da qui nasce il nome di questa arte giapponese.
In questi ultimi anni è stato riscoperto anche grazie ad una campagna lanciata dal ministero dell’ambiente giapponese, per invitare tutti i connazionali a utilizzare i furoshiki come alternativa alle borse in plastica e ridurre così gli sprechi causati dagli imballi non riciclabili.
Il furoshiki, che nasce per imballare qualsiasi oggetti, diventa un'alternativa ecologica e glamour per fasciare i regali. La carta si butta, ma un furoshiki è per sempre! Chi aprirà il tuo dono potrà riutilizzare la stoffa in mille modi creativi.
Multicolore o tinta unita, in seta preziosa oppure in semplice cotone, dipinto a mano o stampato con le tradizionali grafiche giapponesi: sono innumerevoli le varianti dei furoshiki! Ma puoi anche riciclare qualsiasi scampolo di stoffa, meglio se orlato.
Stira con cura la stoffa (noi abbiamo utilizzato teli da cm 50x50 e 70x70) e poi sfoglia la gallery: segui le nostre grafiche per realizzare i ‘pacchetti’!
Questo servizio è stato realizzato presso Tenoha a Milano, concept store giapponese (tenoha.it). Tutti i prodotti in foto sono di Tenoha.