Abbiamo intervistato in esclusiva la tessitrice di The Weaving Loom, autrice dei tutorial più famosi del mondo
Con il suo sito The Weaving Loom, Kate ha creato una vera ‘scuola di arazzi’. I suoi tutorial fanno il giro del mondo, l'abbiamo intervistata in esclusiva per voi:
Kate abita vicino a Chicago, ma dove stia di casa è del tutto irrilevante, perché i suoi arazzi tessuti al telaio corrono sul web e lei, in pochi anni, è diventata maestra di centinaia di crafter in tutto il mondo. Una laurea in Sistemi informatici, un master in Finanza, due bimbi, un marito appassionato di cinema, Kate ama i romanzi e i cartoni animati. I cartoni li vede grazie ai suoi bambini e i libri li ascolta in versione audio, così non deve stare con le mani in mano: Kate tesse sempre! Anche la sera accanto al marito guardando un film. Da quando ha (ri)scoperto l’antica tecnica del telaio e ha trovato il suo stile per reinterpretarla, non riesce a smettere.
Naturalmente ha aperto un blog: si chiama The Weaving Loom (vuol dire tessitura a telaio) ed è seguito da ogni parte del globo, perché è la più completa fonte di video tutorial sul tema. Ci trovi tutto, dalle lezioni per principianti a quelle ‘master’.
D. Com'è nata questa passione?
R. Circa quattro anni fa ho cominciato a notare questi arazzi su Pinterest e ho sentito da subito una grande sintonia. Ho cominciato a collezionare le immagini fino al giorno in cui ho deciso di mettermi alla prova.
D. Perchè proprio questa tecnica?
R. Lavoravo con i ferri e con l’uncinetto ma sentivo che non era esattamente quello che stavo cercando. Quando ho iniziato con i telai mi sono sentita subito più libera di creare e sperimentare: non mi era mai successo con nessun’altra tecnica.
D. Come hai imparato?
R. Online e sui libri. Le informazioni ci sono, ma fin troppe e frammentarie: così mi è venuta l’idea di creare il mio sito The Weaving Loom, un unico luogo in cui le persone potessero ritrovarsi, cercare ispirazioni e imparare la tessitura. Però un giorno vorrei trovare qualcuno da cui prendere lezioni ‘dal vivo’.
D. Che cosa consigli a chi vuole dedicarsi alla tessitura?
R. Se trovate dei corsi vicino a casa, sono la prima a consigliarli. Poi Pinterest e Youtube sono utili. Io ho anche tante pubblicazioni degli Anni ’70, l’epoca in cui il movimento hippie aveva riscoperto la tessitura a telaio: i disegni sono un po’ fuori moda ma le spiegazioni restano valide.
D. Cosa diresti a chi è incuriosito, ma anche intimorito?
R. Bisogna provare e dimenticarsi di essere una principiante. Le prime volte i risultati non saranno quelli che desideriamo o che ci aspettiamo, ma i miglioramenti si vedono subito. Io incoraggio sempre i miei lettori a provare, a non avere paura. Ho imparato con l’esperienza che molto spesso qualcosa di cui non siamo per nulla sicuri alla fine funziona. Gli esperimenti, se non vanno per il verso giusto, in genere si trasformano nella scintilla per nuove idee.
D. A proposito di idee, da dove prendi ispirazione?
R. Parto sempre dai colori, sono loro a suggerirmi cosa fare. Possono essere i colori della natura o quelli di un packaging, quelli di un quadro o quelli che vedo nel disordine dei miei attrezzi.
D. Perché ti sei innamorata proprio degli arazzi?
R. A differenza dei quadri, gli arazzi hanno la capacità di creare più dimensioni, perché giocano con lo spessore e le texture dei fili. E poi si tratta di un’arte molto antica, quasi primordiale, praticarla è un po’
come restare connessi con il passato e con le nostre origini.
D. Quanto tempo impieghi in media per un finire un arazzo?
R. Per quelli piccoli possono bastare alcune ore, ma dipende dalla quantità di colori che voglio inserire e da quanto sono varie le texture dei fili che scelgo: più spessori, più complesso è l’intreccio. A volte occorrono diverse settimane. Se poi voglio realizzare un tutorial, devo fermarmi a scattare foto e a fare il video, quindi ci metto di più. Ma non ho fretta, il piacere è tessere... e io non riesco proprio a smettere!
D. C’è un tipo di arazzo che preferisci?
R. Quando creo tendo a scegliere pattern astratti; ogni tanto però mi piace anche provare qualcosa di figurato. E amo anche gli arazzi rotondi.
D. Come ti spieghi il recente successo della tessitura a telaio?
R. Penso che come molte mode sia ciclica, è ritornata in auge quando gli artisti hanno ricominciato a usarla per creare opere che catturassero lo sguardo del pubblico; su Instagram se ne trovano molti. La mia speranza è che le persone continuino a innovare e a fare scuola in modo che questa tecnica diventi comune e davvero alla portata di tutti, come l’uncinetto o il lavoro a maglia.
Per seguire Kate
Sul suo sito » www.theweavingloom.com
Su » Etsy.com cerca lo shop The Weaving Loom
Su Instagram @theweavingloom
Su Pinterest » https://it.pinterest.com/theweavingloom
Guarda il tutorial su » https://blog.etsy.com/en/learn-how-to-weave
Kate abita vicino a Chicago, ma dove stia di casa è del tutto irrilevante, perché i suoi arazzi tessuti al telaio corrono sul web e lei, in pochi anni, è diventata maestra di centinaia di crafter in tutto il mondo. Una laurea in Sistemi informatici, un master in Finanza, due bimbi, un marito appassionato di cinema, Kate ama i romanzi e i cartoni animati. I cartoni li vede grazie ai suoi bambini e i libri li ascolta in versione audio, così non deve stare con le mani in mano: Kate tesse sempre! Anche la sera accanto al marito guardando un film. Da quando ha (ri)scoperto l’antica tecnica del telaio e ha trovato il suo stile per reinterpretarla, non riesce a smettere.
Naturalmente ha aperto un blog: si chiama The Weaving Loom (vuol dire tessitura a telaio) ed è seguito da ogni parte del globo, perché è la più completa fonte di video tutorial sul tema. Ci trovi tutto, dalle lezioni per principianti a quelle ‘master’.
D. Com'è nata questa passione?
R. Circa quattro anni fa ho cominciato a notare questi arazzi su Pinterest e ho sentito da subito una grande sintonia. Ho cominciato a collezionare le immagini fino al giorno in cui ho deciso di mettermi alla prova.
D. Perchè proprio questa tecnica?
R. Lavoravo con i ferri e con l’uncinetto ma sentivo che non era esattamente quello che stavo cercando. Quando ho iniziato con i telai mi sono sentita subito più libera di creare e sperimentare: non mi era mai successo con nessun’altra tecnica.
D. Come hai imparato?
R. Online e sui libri. Le informazioni ci sono, ma fin troppe e frammentarie: così mi è venuta l’idea di creare il mio sito The Weaving Loom, un unico luogo in cui le persone potessero ritrovarsi, cercare ispirazioni e imparare la tessitura. Però un giorno vorrei trovare qualcuno da cui prendere lezioni ‘dal vivo’.
D. Che cosa consigli a chi vuole dedicarsi alla tessitura?
R. Se trovate dei corsi vicino a casa, sono la prima a consigliarli. Poi Pinterest e Youtube sono utili. Io ho anche tante pubblicazioni degli Anni ’70, l’epoca in cui il movimento hippie aveva riscoperto la tessitura a telaio: i disegni sono un po’ fuori moda ma le spiegazioni restano valide.
D. Cosa diresti a chi è incuriosito, ma anche intimorito?
R. Bisogna provare e dimenticarsi di essere una principiante. Le prime volte i risultati non saranno quelli che desideriamo o che ci aspettiamo, ma i miglioramenti si vedono subito. Io incoraggio sempre i miei lettori a provare, a non avere paura. Ho imparato con l’esperienza che molto spesso qualcosa di cui non siamo per nulla sicuri alla fine funziona. Gli esperimenti, se non vanno per il verso giusto, in genere si trasformano nella scintilla per nuove idee.
D. A proposito di idee, da dove prendi ispirazione?
R. Parto sempre dai colori, sono loro a suggerirmi cosa fare. Possono essere i colori della natura o quelli di un packaging, quelli di un quadro o quelli che vedo nel disordine dei miei attrezzi.
D. Perché ti sei innamorata proprio degli arazzi?
R. A differenza dei quadri, gli arazzi hanno la capacità di creare più dimensioni, perché giocano con lo spessore e le texture dei fili. E poi si tratta di un’arte molto antica, quasi primordiale, praticarla è un po’
come restare connessi con il passato e con le nostre origini.
D. Quanto tempo impieghi in media per un finire un arazzo?
R. Per quelli piccoli possono bastare alcune ore, ma dipende dalla quantità di colori che voglio inserire e da quanto sono varie le texture dei fili che scelgo: più spessori, più complesso è l’intreccio. A volte occorrono diverse settimane. Se poi voglio realizzare un tutorial, devo fermarmi a scattare foto e a fare il video, quindi ci metto di più. Ma non ho fretta, il piacere è tessere... e io non riesco proprio a smettere!
D. C’è un tipo di arazzo che preferisci?
R. Quando creo tendo a scegliere pattern astratti; ogni tanto però mi piace anche provare qualcosa di figurato. E amo anche gli arazzi rotondi.
D. Come ti spieghi il recente successo della tessitura a telaio?
R. Penso che come molte mode sia ciclica, è ritornata in auge quando gli artisti hanno ricominciato a usarla per creare opere che catturassero lo sguardo del pubblico; su Instagram se ne trovano molti. La mia speranza è che le persone continuino a innovare e a fare scuola in modo che questa tecnica diventi comune e davvero alla portata di tutti, come l’uncinetto o il lavoro a maglia.
Per seguire Kate
Sul suo sito » www.theweavingloom.com
Su » Etsy.com cerca lo shop The Weaving Loom
Su Instagram @theweavingloom
Su Pinterest » https://it.pinterest.com/theweavingloom
Guarda il tutorial su » https://blog.etsy.com/en/learn-how-to-weave