La bellezza dell’imperfezione: la tavola della nostra lettrice Silva Sandroni, protagonista di questo mese, ne è orgogliosamente ’testimonial’. Silva non ama stirare le tovaglie («Le cose troppo uniformi mi danno un senso di freddezza») e infatti per questa mise en place è partita da una tovaglia (non stirata!) di Ken Scott che faceva parte del suo corredo Anni ’80 e che in realtà non aveva mai molto apprezzato: «Sembra quasi un pareo!».
Poi però ha accostato la sua fantasia allegra e un po’ démodé a piatti con fiori e ad altri a tema ’canino’. Ed è avvenuta... la magia. Che rilanciamo a te: perché non usare dei veri parei come tovaglie estive? Le fantasie super esotiche promettono mix audaci!
Ecco i consigli della lettrice Silva Sandroni
- Inventa nuovi utilizzi: se ha le giuste misure, puoi riciclare anche un pareo da mare come tovaglia. E i tovaglioli del servizio che non hai mai adoperato? Prova a usarli come ’foularini’ da legare al braccio o alle borse...
- Osa mix inediti: dal piatto di latta a quello di porcellana, dai materiali più poveri a quelli più lussuosi... o quasi hi-tech come il plexiglas®: in tavola può andar bene tutto, se l’insieme è gradevole all’occhio.
- Non stirare la tovaglia se desideri una mise deliziosamente imperfetta. Certo, poi dipende dal tessuto e dallo stile, ma ce la vedi una trama immacolata in un look gipsy?
- Fiori&frutta tono su tono: dalle albicocche alle rose, è bello abbinare quello che non ci si aspetta!