Mettere in ordine

Pianificazione da rientro: la kanban board

Giulia Amoruso Giulia Amoruso

Quando ho cominciato a lavorare come freelance, sette anni fa, la pianificazione era la mia nemica numero 1.  Scopri la kanban board per imparare a gestire le tue giornate!

Se ci ripenso ora, un brivido di terrore mi corre lungo la schiena. Sudori freddi e tutto. Lavoravo da casa e la scrivania in camera da letto era il mio ufficio.
Con il piede potevo arrivare al tasto di accensione del computer e molto spesso, durante l’inverno, scivolavo lentamente dal materasso alla sedia, avvolta nel piumone, in modalità hosomaki (senza vergogna).

Nessuna sveglia, nessuno strumento digitale in grado di facilitare il mio lavoro.
Solo un’agenda cartacea strapiena di post-it e tovaglioli con gli appunti che prendevo durante la colazione al bar.

Zero costanza, zero organizzazione, zero disciplina.
D’altronde, ero agli inizi e quella vita mi sembrava favolosa.
Lavorare da casa era la cosa più simile al mio ideale di paradiso.
Ero il capo di me stessa e nessuno mi avrebbe mai 'cazziata' perché indossavo i calzettoni di Pocahontas mentre parlavo con i dirigenti di un’azienda su Skype.
Avevo il mondo in pugno!

Il rientro dalle vacanze, però, era traumatico.

Ho sempre avuto questa cosa che, quando sono via cerco di staccare dal lavoro, ma nei momenti di stacco il mio cervello continua comunque a produrre alla velocità della luce. L’ho sempre immaginato come una fabbrica simile a quelle che vedete nei documentari di 'Come è fatto'. Solo che invece di produrre ed impacchettare tonnellate di noccioline, il mio cervello sputa fuori idee che vanno velocissime sul nastro trasportatore.

Non sarebbero bastati tutti i tovaglioli dei bar del mondo per appuntare e riordinare quel delirio. Molte delle idee 'brillanti' che mi balenavano in testa durante l’estate volavano via veloci verso galassie lontane, prima ancora che riuscissi ad afferrarle. Probabilmente gli alieni hanno in mano materiale a sufficienza per creare una versione di Juice for Breakfast in grado di conquistare il mondo.

Dopo il primo anno da freelance disorganizzata, ho deciso di cambiare vita perché: 'Hey, i calzettoni di Pocahontas posso sempre indossarli, ma non posso permettermi di perdere le mie idee'. 

 

 

  1. Ho spostato lo studio in un’altra stanza, cioè nel salotto.
    Mi sono imposta dei limiti. La camera da letto per il relax, il salotto per il lavoro.
    Per accendere il computer dovevo per forza alzarmi e abbandonare il piumone, anche perché trascinarmi per casa con 100kg di piume d’oca equivaleva a mezz’ora di palestra per una che non faceva sport da un anno. Se vivete in un monolocale, potete trovare altre soluzioni interessanti per dividere la zona notte e la zona lavoro, per esempio: un soppalco, una libreria o una tenda che divida la zona relax da quella dedicata al business, una scrivania a scomparsa.
  2. Ho costruito una kanban board (che non è una parolaccia) e per farla sembrare meno noiosa e spaventosa l’ho decorata con stelline e washi-tape.

Il metodo kanban è una figata pazzesca. Potete tenere sott’occhio tutto ciò che sta succedendo nel vostro business.

La bacheca può essere cartacea, digitale, come vi pare. L’unica regola è che sia divisa in colonne:
To do
In progress
Done
Potete usare post-it colorati e spostarli da una colonna all’altra in base all’avanzamento del progetto.

Nella mia, ho aggiunto due colonne in più:
Backlog: in cui metto tutte quelle idee di cui parlavo prima. Cose che non ho ancora pianificato e cose che gli alieni non dovranno mai sapere,
$$$: una volta concluso un progetto sposto il post it nella colonna dei pagamenti da ricevere.

 

Lavorare da casa non è semplice come sembra, ma con qualche piccolo accorgimento imparerete a gestire le vostre giornate e gli ambienti in cui vivete e lavorate in maniera più consapevole.
I calzettoni di Pocahontas, comunque, teneteli su...perché l’autunno è ufficialmente cominciato. Ed è tempo di pianificare.

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