Ovvero, ritrovarsi a 35 anni a vivere facendo ciò che si ama, con la schiena spezzata e vestiti per l’80% del proprio tempo negli stessi abiti da lavoro più macchiati di tinta della tavolozza di un pittore.
L’ispirazione si trova ovunque: nell’azzurro del cielo, nei legni sulla spiaggia, nel blu del mare. Nei fiori della stoffa di un vestito estivo, nella pubblicità di una bibita vista in tv... Ma che noia!
Arriva un periodo in cui ti stanchi di gente che ti chiama per arredare la casa al mare ispirata alla spiaggia e l’annesso in campagna ispirato al petalo del girasole (be', in realtà non è vero, mi diverto sempre un sacco!). E allora quale luogo migliore per trovare linfa creativa se non l’arte? Lo so, again, l’arte è in ogni cosa, ma a sto giro parlo di arte pura, quella sulle tele, quella modellata da un blocco di marmo, quella espressa a pennellate.
Una mitica blogger CF style (la Valentina Appunti di Casa, ndr) mi ha detto una volta: “Fra, dovresti ispirarti al periodo Bauhaus per i tuoi prossimi clienti!” Googlo (capra!) e amen! È subito amore!
Ne nascono una serie di oggetti pregni di colore, lineari ma così carichi: prevale il bianco dei fondi, verniciati come un vecchio foglio di carta arrivato fin qui dagli anni trenta, ma a guardarli esplode la gioia cromatica. Adoro.
Di tecnica ce ne vuole un sacco. Di tempo e pazienza lo stesso. Ma ognuno ha i suoi segreti e alla fine sono vent’anni che ne imparo e colleziono... magari in questi prossimi mesi insieme ve ne svelerò qualcuno. Vi va?!