Una camera da letto per dormire circondati dal... bosco! Quando Carlotta ci ha scritto per mostrarci la sua camera fai da te con un bellissimo murale trompe l'oeil e un letto ricavato da un'asse grezzo di abete, non abbiamo potuto resistere dal chiederle di raccontarci come ha realizzato il tutto.
Carlotta vive in Oltrepò Pavese ed è una restauratrice che ama dipingere (la trovate su Facebook e Instagram come Carlotta RestaurArte).
"Amo la natura e amo perdermi nel silenzio dei sentieri, protetta dall'ombra delle fronde e dalla frescura del sottobosco. Fin da bambina ho trascorso l'estate nelle Dolomiti: lì mi sento a casa e non appena posso, scappo dalla frenesia del quotidiano per ritornarci. Non sempre però è possibile e allora, una mattina di inizio gennaio di qualche anno fa, ho deciso che il bosco avrebbe sempre accompagnato i miei giorni e le mie notti. Armata della mia fidata tavolozza ho realizzato un dipinto murale nella mia camera da letto, il luogo più intimo della casa, dove rifugiarmi e sentirmi protetta. Il bosco rivive non solo sulle pareti, ma anche nella struttura del letto, realizzato sempre da me e dalle mani esperte di mio papà e di mio zio falegname. Rimangono a vista le venature dell'abete, la sua corteccia rugosa e un intenso profumo di resina riempie la stanza."
Le abbiamo così chiesto di raccontarci come ha realizzato il suo letto fai da te:
In una segheria vicino a casa ho scelto una bella tavola di abete lunga circa 4 metri con i bordi ancora grezzi, non rifilati: il mio intento era infatti quello di creare una struttura letto mantenendo il più possibile l'aspetto rustico e naturale del legno. La larghezza della tavola non era proprio uniforme e variava dai 53 ai 43 cm, mentre lo spessore era sui 5 cm. Da questa ho fatto ricavare due tavole da 175 cm circa di lunghezza, che sarebbero diventate la testiera e la pediera del letto. Per i fianchi ho usato due assi questa volta rifinite, sempre di abete, lunghe 195 cm e larghe 20 cm.
Ho applicato una levigatura leggera delle tavole, lasciando la superficie abbastanza grezza. Da un paletto di recupero ho ricavato le quattro gambe che avrebbero mantenuto sollevate e ‘in bolla’ la testiera e la pediera. Il fissaggio delle gambe è avvenuto con viti a croce.
Ho creato poi alcuni fori nella testiera e nella pediera e vi ho alloggiato alcune bussole filettate per le viti a croce e ho assemblato le sponde laterali con piastre angolari in acciaio zincato.
Il lavoro è terminato con la stesura di un protettivo trasparente all'acqua, effetto cera, in modo da esaltare le venature naturali del legno.