L’orto (o il giardino) non sono produttivi quanto vorresti, anche se li curi con passione? Prima di aggiungere un prodotto per rendere la terra più fertile, riconosci di che tipo è:
Una buona terra da giardino è granulosa e aerata, soprattutto se si tratta di quella dell’orto. Acqua e aria devono circolare liberamente, cosicché le radici possano svilupparsi in profondità. Per questo, deve possedere una porosità almeno del 50% (significa che la proporzione fra vuoti e pieni deve essere pari). Qui sotto, le caratteristiche – anche quelle meno conosciute – di un terreno fertile, produttivo e facile da lavorare.
TERRENO ARGILLOSO
Potenzialmente ricco, poiché trattiene bene l’acqua e numerosi elementi nutritivi necessari alle piante. Spesso però è anche eccessivamente compatto, difficile da lavorare, povero di aerazione e lento a scaldarsi in primavera.
TERRENO SABBIOSO
Aerato, poroso, facile da lavorare ma trattiene poco l’acqua e in estate si secca facilmente. Proprio per questo motivo contiene pochi elementi nutritivi e le piante stentano a crescere. E non è tutto. È anche povero di vermi e batteri indispensabili al buon funzionamento delle radici.
TERRENO LIMOSO
Si colloca a metà strada fra i due precedenti. Trattiene abbastanza bene l’acqua e gli elementi nutritivi – meno di quello argilloso – e la rilascia con facilità alle piante che ne hanno bisogno. È però molto sensibile alla formazione di una crosta superficiale a causa di piogge battenti e annaffiature troppo frequenti (meglio quindi bagnarlo poco...).
Per scoprire il tipo di terreno con un procedimento fai-da-te puoi fare il test della zolla e il test del tatto. Un altro metodo pratico è l'osservazione delle piante e dei fiori selvatici che ci crescono.
Se vuoi un quadro più completo, invia un campione di terra a un laboratorio specializzato (li trovi sul web digitando ‘analisi del suolo’) e chiedi di analizzare questi 8 fattori: texture, tasso di materia organica, ph, calcare attivo, fosforo, potassio, magnesio e tasso di saturazione degli elementi minerali. Sulla base dei risultati, deciderai come intervenire, a seconda delle diverse colture.