Coprire il terreno di coltivazione è una tecnica utile e necessaria? La risposta è sì, eccome! Non se ne può davvero fare a meno, tanto in giardino quanto nell’orto. È una buona pratica biologica che tutti dovrebbero attuare e che produce effetti anche in un orto coltivato per hobby. In termini di energie e fatica, ecco quali sono i vantaggi:
- rallenta l’evapo-traspirazione del terreno → si ha un’ottimizzazione delle risorse idriche;
- soffoca le erbacce, che così faticano a trovare aria e luce → meno competizione, meno manutenzione;
- protegge dagli stress termici l’apparato radicale delle piante → si ottiene una protezione più forte;
- migliora il terreno e stimola le attività micro-biologiche del suolo → piante più sane e robuste;
- tutto è molto ordinato e piacevole → si raggiunge un effetto ornamentale non trascurabile.
LE PACCIAMATURE PIÙ COMUNI
- Cippato di ramaglie: riscoperto da poco dall’agricoltura bio, utilizza soltanto rametti giovani di potatura che vengono sminuzzati e incorporati nel terreno di semina e di trapianto che portano al raccolto senza usare mai, o quasi mai, l’acqua di irrigazione, in linea con i principi della permacultura. Come è possibile? Perché il cippato di ramaglie, detto anche ‘alla francese’, migliora la struttura del terreno e la sua capacità di assorbire acqua, mantenendolo umido più a lungo. Usalo anche in vaso, con uno strato di almeno 5 cm ottieni risultati migliori.
- Corteccia di pino: evita quella troppo grande e grossolana, usa quella a pezzatura piccola (8-15 mm), molto più decorativa.
- Gusci di nocciola: formano una copertina insolita ma tutto sommato originale e piacevole, e sono molto lenti a decomporsi.
- Lapillo vulcanico: molto ornamentale, si usa spesso nelle aiuole. Apporta elementi minerali e migliora qualità e fertilità del terreno.
- Foglie morte: non buttarle! Volta pagina e scopri quante cose puoi fare con le foglie cadute.