Per capire la composizione del terreno oltre alla vista è fondamentale il tatto, una buona terra normale è costituita dal 95-97% di materia minerale e dal 3-5% di materia organica.
TEST DEL TATTO
1) Prendi un pugno di terra e inumidiscila leggermente, in modo da riuscire a lavorarla e formare una palla. Poi schiacciala fra il pollice e le altre dita per osservarla con attenzione e riconoscerne i costituenti.
I costituenti della materia minerale sono classificati a seconda della loro pezzatura in ordine decrescente: pietre, sassi, ciottoli, sabbia grossolana e fine, terricci limosi e argille.
• Grani: se la terra ‘gratta’ come la carta vetrata a grana grossa, significa che contiene molta sabbia grossolana. Se ‘gratta’ in modo lieve vuole invece dire
che si è in presenza di sabbia fine.
• Tracce: guarda le tue dita: se sono un po’ sporche e polverose come se avessi toccato del borotalco, il tuo terreno ha certamente una consistenza limosa.
2) Lavora un poco la terra e appiattiscila fra le dita, creando una fetta piatta e liscia. Tre sono i casi che si possono presentare:
• è impossibile fare una fetta abbastanza sottile (meno di 7 mm): sicuramente c’è una presenza importante di sabbia e una presenza minore di argilla (meno del 10%).
• riesci a formare una fetta, ma si frammenta o si fessura facilmente:
c’è meno del 18% di argilla e comunque è presente molto limo.
• quando cerchi di fare un anello, arrotolando su di sé la fetta, questo si fessura o si frammenta: il tasso di argilla è con molta probabilità compreso fra il 18 e il 25%. Se l’anello non si fessura, la terra è argillosa e contiene più del 25% di questa materia.
TEST DELL'INDAGINE DELLA ZOLLA
Con una vanga, fai un buco di 30 cm per lato ed estrai la terra al suo interno, in modo da iniziare a capire la struttura della terra.
- Struttura particolata: una terra sabbiosa ha la tendenza a sbriciolarsi facilmente in elementi fini che si dissociano gli uni dagli altri. Il termine ‘particolata’ sta proprio a indicare il fatto che è facile da lavorare, ma povera e poco produttiva.
Vantaggi: tutte le piante che tollerano la secchezza ma detestano avere le radici all’umido si trovano a loro agio. - Struttura compatta: di tutt’altro aspetto si presentano le zolle difficili da spezzare, poco porose e attraversate da poche radici. Quando si riesce a romperle, si ottengono dei frammenti spigolosi, tipici dei terreni argillosi e limosi, poco ricchi di humus e di attività biologica (micro-organismi, vermi...).
Vantaggi: trattengono bene l’acqua e sono piuttosto ricchi di elementi nutritivi.
Inconvenienti: sono difficili da lavorare per la semina o la messa a dimora. Le radici faticano a crescere e a ramificarsi al loro interno, così come l’aria circola a fatica. Anche l’acqua ha difficoltà a penetrare e, quando piove molto, si forma una crosta in superficie che si secca, quindi si indurisce e si spacca. - Struttura granulosa: se la tua terra si spezza con facilità in elementi di piccolo calibro, di un diametro compreso fra i 2 mm e i 2 cm, sei in presenza di una buona terra granulosa. Può avere la stessa composizione granulometrica di una terra a struttura compatta, ma è naturalmente ricca di humus e di esseri viventi.