Un tempo l’autunno non mi piaceva. Il mio mondo, personale e professionale, preferiva tinte e colori neutri e molto bianco. Tutte le tonalità calde semplicemente non mi appartenevano. Oggi per le esperienze della vita e chissà, forse anche per l’età, adoro l’autunno, che per me rappresenta la bellezza della maturità, esattamente come una donna che non ha paura di sentirsi e mostrarsi bella anche con qualche anno sulle spalle.
Come flower designer, l’autunno dà anche l’opportunità perfetta di esplorare le meraviglie che ci circondano e raccogliere elementi come bacche e rami, per creare bouquet eleganti, moderni e naturali, che sfidano il tradizionale concetto di mazzo rustico associato a questa stagione. Le bacche, infatti, offrono texture, colori profondi e giochi di volumi che trasformano un bouquet autunnale in un’opera sofisticata e contemporanea. Come quelle usate in questo mazzo, che sono quelle dell’edera, della phytolacca, del biancospino e di alcune varietà di rosa.
Una passeggiata tra giardini o boschi per me è davvero un’esperienza profondamente sensoriale, e anche la raccolta delle bacche diventa un gesto creativo in sé. Ogni angolo è fonte di ispirazione... raccogliendo bacche, rami e foglie ci riconnettiamo con la natura. Il loro tocco setoso, i rami spinosi rappresentano un’esperienza indimenticabile che va oltre il semplice atto di trovare materiali per un bouquet: è un’immersione nella bellezza, una celebrazione della ciclicità della natura, una riscoperta della semplicità e dell’eleganza che sa offrirci. Questi momenti di ‘foraging’ (così si chiama la raccolta) ci permettono di portare in casa una parte viva dell’autunno, creando momenti estetici e di connessioni con il mondo naturale.
IL TOCCO HANAMI
1. Una volta rientrati dalla passeggiata di raccolta, le bacche devono essere defogliate per conferire maggiore eleganza e per dare vita a composizioni in grado di portare in casa il vero ‘lusso naturale’, minimal, in cui il colore è ben presente ma senza eccessi.
2. Per la scelta del contenitore, ho optato per qualcosa di basso: da un lato permetteremo alle bacche di seccare prima che marcisca il gambo. Dall’altro, una base così bassa farà risaltare l’asimmetria e la leggerezza del mazzo che abbiamo realizzato.