L’evoluzione inizia dalla ricostruzione della fabbrica: viene incaricato l’architetto svizzero Fritz Haller, con la richiesta di un sistema di costruzione modulare in acciaio, facilmente adattabile ed espandibile.
Terminati gli spazi, nessun arredo sembrava adatto: fu progettato un nuovo sistema a moduli, rispondente alle esigenze della fabbrica e degli uffici. La vendita commerciale iniziò nel 1969 e, in 60 anni di storia, il sistema USM Haller è stato impiegato in mille situazioni!
Dagli uffici ha presto colonizzato gli ambienti domestici: dagli studi passando per cucine e soggiorni, fino alle camere dei bambini.
Un camaleonte dell’arredo che ‘si trasforma’ da libreria a comodino, in un sapiente gioco di giunti. Paul Schärer, grande estimatore dell’Architettura Moderna, con Fritz Haller è riuscito a innovare l’arredo donandogli una modularità davvero senza precedenti.
Haller voleva sviluppare ‘sistemi’ che offrissero alle persone la possibilità di configurarli come preferivano. [Georg Vrachliotis, docente di Teoria dell’architettura a Delft]
Designer: Fritz Haller (Soletta, Svizzera 1924 - Berna, Svizzera 2012).
Produttore: USM
Prezzo: da € 717,42 per il modulo base cm 75x35x35 con anta a ribalta (compreso trasporto e montaggio).
Progettata nel: 1963
Idea: un sistema di moduli in acciaio, adattabili e riconfigurabili all’infinito per rispondere a esigenze diverse e che cambiano.
Materiali: struttura e giunti in acciaio, pannelli e ante in acciaio e vetro.
Curiosità: lo stesso Fritz Haller disegnò, vicino alla fabbrica, anche la residenza privata della famiglia Schaerer, il ‘Buchli’, un’applicazione su scala architettonica del sistema modulare USM Haller. Oggi considerato monumento storico, accoglie gli ospiti dell’azienda.
Vocazione eco: i materiali impiegati sono riciclabili, ma la possibilità di riconfigurarli e riadattarli li rende arredi da passare di generazione in generazione, con un ampio mercato dell’usato.
Lo sapevi che... Il segreto della modularità del sistema è il giunto sferico in ottone cromato, brevettato nel 1965: con i suoi sei fori, permette di assemblare il telaio con qualsiasi orientamento.