Tra il 1947 e il ’52, dopo la devastazione della guerra, l’architetto svizzero francese Le Corbusier progettò l’Unité d’Habitation de Marseille con appartamenti duplex che includevano arredi su misura per dividere le zone funzione, concetto che è alla base di tutti i mobili componibili da zona giorno che oggi diamo per scontati ma che fino a inizio ’900 non erano concepibili. Nel 1956 Franco Albini, architetto originario della Brianza, fu il primo a immaginare una libreria con supporti simili ad alberi che reggono le vele: ed ecco l’origine delle librerie contemporanee con montanti terra-soffitto. Nello stesso anno il finlandese Eero Saarinen, che odiava l’intreccio di gambe fra sedie e tavolo, pensò di disegnarli su una gamba sola, aprendo l’inesauribile filone dei tavoli con basamento. Nel 1962 il milanese Achille Castiglioni venne a capo del desiderio di portare la luce sul tavolo da pranzo senza bucare il soffitto, e nacque la sua celebre lampada Arco, basata su un’intuizione che è replicata oggi (e lo sarà sempre) da innumerevoli lampade...
Il grande fascino del design industriale del secolo scorso sta negli archetipi che ha generato. e se c’è una cosa di cui in ogni epoca abbiamo bisogno è di quaLcuno che ci doni un nuovo modo di pensare alle cose solite. Questo riguarda gli arredi, gli oggetti della vita quotidiana, i mezzi di trasporto, ma riguarda anche i nostri pensieri quando diventano stereotipati, quelli che oggi si definiscono ‘bias cognitivi’, riguarda il nostro modo di guardare gli altri, lontani e vicini, e persino di guardare noi stessi. Perciò in questo mese di agosto che regala qualche stacco, abbiamo dedicato alcune pagine ai designer che con le loro idee hanno trasformato le nostre. In quelle storie che è bello conoscere si cela anche un messaggio prezioso: sforzarsi di guardare, progettare, affrontare cose vecchie con occhi nuovi. Ognuno può applicarlo a ciò che sente più urgente, e non importa dove andrete in ferie ma che il vuoto insito nel concetto di vacanza vi faccia il suo regalo più bello: un cambio di sguardo.