Non tutti siamo attratti dai colori e li percepiamo allo stesso modo, ma tutti condividiamo il bisogno di dare loro dei nomi, il che è faccenda complessa, a volte dagli esiti curiosi: se scorrete i codici RAL, la scala cromatica usata per vernici e rivestimenti, troverete chicche come Giallo Scopa, Blu Colomba, Violetto Segnale...
Ma chi è famoso nel mondo per individuare e nominare i colori è l’Istituto Pantone che per il 2025 ha proposto una nuance di marrone chiaro che ha battezzato Mocha Mousse. Gli esperti americani ne parlano come di una sfumatura accogliente che incarna comfort, stabilità e lusso discreto, ma a me ha fatto pensare a quello che mia madre chiamava ‘color Can che Scappa’ e che ho scoperto non essere una bizzarria da lessico familiare ma un’espressione usata in tutta Italia con declinazioni regionali* nonché in Brasile nella variante ‘cor de burro quando escapa’ (cioè asino). Un non colore, non grigio, non marrone, non allegro, inafferrabile ma che la saggezza popolare ha trovato modo di definire perché ne abbiamo bisogno e che, tirato fuori proprio adesso da Pantone, secondo me coglie l’essenza più incerta e sfuggente del nostro tempo. Un beige non appariscente che si indossa o si sceglie volentieri perché non espone, mimetizza, protegge.
«Un colore noiosissimo!», mi ha scritto subito un’amica di Instagram, «A meno che ci si abbini un giallo fluo o un ciclamino squillante...». Il suo consiglio è una lezione di styling e secondo me anche un po’ di vita: se non si vuole o non si può osare con i colori, basta scegliere un neutro ma lasciandosi la possibilità di aggiungere un tocco che spiazza, che squarcia la comfort zone e dà coraggio, come una risata in un momento difficile. Allora buon anno con Mocha Mousse, ma anche tutti gli altri colori, che in questo numero vi guidiamo a scegliere, mixare e osare!
*Grazie alla community su Instagram ho scoperto che il color can che scappa di mia mamma è usato in Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, mentre in Sicilia è ‘cani chi fui’ o ‘cani ca fuie’, in Calabria ‘colura do cana chi fujia’, in Puglia diventa ‘can ca fusc’ e in Sardegna colore ‘e cane fughinde’ o ‘de cane fuende’. E grazie a @pinkinteriors per gli abbinamenti audaci e geniali.
Francesca Magni, direttore di CasaFacile