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CasaFacile di giugno 2020: l’editoriale del direttore

Un giornale di arredo non è semplicemente un giornale, ma un luogo in cui riconoscersi... Ti aspettiamo in edicola dal 6 giugno 2020!

La finestra sul cortile della mia stanza di ragazza, dove ogni primavera facevano il nido i merli.

La finestra sulla piazza dove l’allora fidanzato violinista promise (e mantenne) di suonarmi una serenata.

L’unica finestra della mia prima amata casa a Milano, piccolissima e arredata con icone del design degli Anni ’60.

Le finestre delle stanze dei miei figli, che ho allungato fino a terra perché giocassero nella pozza di luce sul pavimento.

Le finestre nel tetto in montagna dove guardare con la testa all’insù cosa fanno i fiocchi di neve quando si posano.

Le finestre davanti al letto che non chiudo nemmeno di notte, per svegliarmi con il cielo rosa.

La portafinestra a cui mio padre incolla il naso da quando è piombato come un meteorite nella nostra casa, in compagnia del suo Alzheimer, delle gambe vispe e della sua dolcezza di bambino vecchio: è sempre al vetro, che corre, in cerca della luce.  È alla finestra che mi affaccio quando mi chiedo un po’ smarrita come continuerà questa storia...

Sono state le finestre a consolarci durante il lockdown, a farci incontrare i vicini, a portarci il mondo in casa. Quel raggio di sole che abbiamo scoperto entrare in soggiorno alle 11, e che non avevamo mai notato prima. E quando ho chiesto “di cosa avete capito d’avere bisogno?”, qualcuno ha detto di voler arredare il balcone, qualcuno cambierà il divano, tantissimi desiderano una cucina nuova, con un forno migliore. E poi in molti avete parlato di una casa più luminosa... Qualche volta per averla occorre traslocare; ma altre volte è possibile portare nuova luce semplicemente con una finestra nel tetto o con serramenti più sottili. Le finestre sono un elemento che la permanenza forzata in casa ci ha rivelato essenziale per il benessere psicofisico.

“Per l’aperta finestra / si estendevano le terre, / i paesi, / la lotta, il frumento, / il vento”. Con questi versi di un’Ode di Pablo Neruda chiudo la mia ode alle finestre: in questo momento storico (e anche personale) mi sembra non ci sia nulla più importante della luce che portano nelle case e nei nostri pensieri. Spero impareremo a non darle per scontate, e a volere architetture progettate intorno a loro.

Francesca Magni, direttore

 

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Occhi aperti e smartphone alla mano, gira per casa alla ricerca del dettaglio perfetto in stile CF! Fotografa un angolo che consideri particolarmente riuscito. E se non ne hai ancora uno, crealo. Cerchi un’idea? Puoi ritagliare, incorniciare e ambientare la frase che trovi a pag. 194 del nuovo CasaFacile in edicola dal 6 giugno 2020!

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