Quando Mariachiara, una lettrice di 30 anni, mi ha scritto «Sono ‘bloccata’ nel comprare arredamento, perché penso che non stia bene a casa mia, che non avrebbe armonia negli spazi, e che spenderei inutilmente», mi sono rivista alla sua età nel negozio della lista nozze, paralizzata davanti a un set di pentole, con il quasi-marito che dava di gomito a un altro quasi-marito cercando le uscite di sicurezza... Pensavo: queste pentole devono durare tutta la vita, non posso sbagliare!
Sbagliavo eccome. Le cose ‘durano una vita’ solo se rispondono profondamente al nostro gusto e al nostro bisogno, altrimenti vorremo buttarle qualunque sia stato il pensiero razionale con cui le abbiamo comprate. Siamo convinti di fare scelte adatte a noi, ma spesso scegliamo qualcosa che rappresenta un’idea di noi: chi-vorremmo-essere, più che chi-siamo-veramente. E quasi mai mettiamo in conto l’attrazione fatale per tutto quello che evoca le nostre radici e risveglia l’imprinting del gusto ricevuto da piccoli.
Quando ho messo su casa la volevo in stile nordico: solo legno chiaro, bianco e nero. La cucina è in effetti bianca e nera ma non potrei sopportarla se attorno non avessi poi aggiunto i colori dei libri e una carta da parati variopinta in toni caldi, che finiscono sempre per conquistarmi più dei toni freddi. Se avessi realizzato la-casa-che-credevo-di-volere, ora la detesterei! A volte detesto anche la mia, a dire il vero: vorrei essere più ‘fredda’ nei gusti (e probabilmente anche nel temperamento) e riuscire a circondarmi di nuances pacate, ma col tempo ho capito che non mi sentirei a mio agio. Come so che quel fucsia folle del bagno di servizio è discendente diretto delle cucine arancioni di mia madre...
Poi, certo, nella vita si cambia, i gusti nell’arredo seguono la nostra metamorfosi come quelli degli abiti, e fra mode e ispirazioni che ci stimolano sempre più numerose, confondersi è facile: ma diventa un modo per sperimentare! E oggi esistono mille soluzioni per rivendere, scambiare o trasformare un oggetto. «A cosa dare priorità?», chiede Mariachiara. La mia risposta è: la priorità sei tu. quella che sei adesso. Poi, in futuro, si vedrà.
P.S. Mariachiara aveva anche un’altra domanda: cosa crea armonia fra gli arredi? Ma per questa ci vediamo alla prossima puntata.
[Francesca Magni]
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