l profumo di legno misto a liquore della libreria vecchia, il sentore rustico e raffinato dei mobili in paglia, la lieve esalazione di vernice delle sedie laccate (che per questo non amo), l’odore buono delle capriate in mansarda. Rimasta serrata per una manciata di giorni, la casa ha sprigionato le sue essenze e ce le restituisce per benvenuto, insieme a quell’aria ferma e un po’ calda di quando tutto resta chiuso.
Mi tiro alle spalle la porta lasciando fuori la strada e spalanco le due finestre del soggiorno, occhi verdi che buttano in casa il minuscolo giardino-foresta. Poi esploro ogni angolo a passi: il tintinnio musicale della scala a chiocciola in ferro, il suono secco delle ciabatte di cuoio sulle rampe in cemento, il cigolio dell’ultimo gradino in legno prima della camera, il tonfo soffice del parquet che assorbe i passi.
Scendo di nuovo al piano terra, il corrimano in smalto lucido fila via veloce e al tatto dà un piacere tutto suo; il tavolo in marmo è freddino, fra poco tornerò a coprirlo con i runner; le poltrone in velluto accolgono con la loro morbidezza fresca (sfatiamo un mito: anche in estate il velluto non è mai caldo!), e gli sgabelli in metallo attorno all’isola in cucina mi fanno pensare che ne vorrei una versione più accogliente per l’inverno.
Tornare dalle ferie estive dà un piccolo brivido: è il piacere di ritrovare la nostra casa. Ci dice che amiamo ciò che abbiamo, e ci ricorda qualcosa di essenziale sull’arredare: la casa, con i suoi materiali che sprigionano profumi, emettono suoni, danno sensazioni tattili e appagamento visivo, deve risvegliare i sensi, coinvolgerli, avvolgerli, tenerli vivi. Come quando in vacanza passiamo più tempo all’aperto, e il vento, il sole, la pioggia, le variazioni di temperatura e gli odori della natura ci avvolgono in un piacere panico, così le nostre stanze devono restituirci un ‘piacere dei sensi’ domestico. Se lo fanno, abbiamo scelto bene. Se qualcosa non ci dà la sensazione che vorremmo, è tempo di cambiare. E nessun mese come settembre è il momento giusto per ricominciare a progettare...
Francesca [il Direttore]