C’è un nuovo fenomeno di tendenza mondiale che sta coinvolgendo il mondo del design, la moda, il turismo e sta spopolando in tutti i canali social collezionando milioni di views e post con hashtag #abandoned e #abandonedplaces. La galleria Battilossi porta alla luce un recente studio di questo fenomeno chiamato Abandonalism.
L’ Abandonalism è una vera e propria passione per luoghi e oggetti abbandonati e spesso dimenticati.
Vecchi teatri e fabbriche invase da erbacce con muri fatiscenti si trasformano in set perfetti per le sfilate di tendenza, città completamente abbandonate come Chernobyl sono ambite mete turistiche per scattare la foto perfetta da postare.
Per questi luoghi abbandonati, c’è una vera e propria attrazione smisurata al fine di riuscire a percepire l’inesorabile trascorrere del tempo, la caducità delle cose e di conseguenza la storie che anche solo un oggetto dimenticato riesce a trasmettere. Si cercano i segni del tempo, lamiere corrose, mura distrutte e abbandonate. Di fronte a questo nuovo fenomeno si genera un misto di paura e nostalgia, ma anche un brivido d’eccitazione. I grandi sociologi del panorama universitario stanno studiando questo fenomeno dell’Abandonalism in ogni campo.
In architettura, gli interni di tendenza sono chiamati rustrial, una sintesi dello stile industriale e di quello rustico. Mattoni vecchi, ferro, cemento lasciato rigorosamente grezzo, sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano le nuove case che vediamo nelle pagine dei magazine di settore. Nell’urbanistica per esempio, si recuperano vecchie ferrovie sopraelevate e si trasformano in passeggiate verdi che attraversano la città e offrono l’opportunità di riscoprire paesaggi e punti di vista dimenticati.
Ovviamente nemmeno l’arte contemporanea poteva sottrarsi al fascino dell’abbandono con opere che dialogano con lo spettatore conferendo una nuova connotazione agli oggetti abbandonati.
Nel settore della moda i brand sono alla ricerca di location abbandonate o ex aree industriali da utilizzare come set per sfilate.
L'abandonalism ha influenzato anche il settore del wedding: adesso la tendenza è l'urban wedding. Teatri coperti di graffiti e infestati da erbacce, fabbriche di panettoni, garage di edifici residenziali e persino aeroporti diventano il palcoscenico perfetto.
Nemmeno la cucina sembra esserne immune, riscoprendo così antichi sapori e piatti tradizionali, allontanandosi dallo stile della nouvelle cuisine e riappropriandosi sempre di più di frutta e verdura coltivata nel proprio orto rispettando i ritmi della natura.