Affitti brevi. Una grande risorsa che negli ultimi anni ha visto un notevole sviluppo, sia come fonte di guadagno per i proprietari, sia come possibilità di ‘viaggi diversi’. Certo, ora il lockdown ha imposto una pausa, ma non sarà sempre così. E in fondo non ci vogliono doti speciali: una casa (o una stanza) da affittare, la voglia di conoscere e incontrare gente nuova, la capacità di accogliere.
Per affittare una casa, anche per brevi periodi, bisogna rispettare delle regole. E esserne al corrente è fondamentale.
Ma qui arriva in aiuto il nuovissimo libro firmato da Antonella Brugnola e Silvia Ghezzi, due donne volitive espertissime del settore: ‘Mettere a reddito la propria casa nel mercato extralberghiero – Teoria, pratica e strumenti per l’home sharing’, Dario Flaccovio Editore, che all’argomento ha dedicato un’intera collana, ‘Bed&Business’.
Chi sono le autrici? Antonella Brugnola, laureata in economia con esperienza nel marketing, scopre Airbnb e diventa una Superhost molto attiva a Milano. È socia fondatrice dell'Associazione OspitaMI e si occupa di comunicazione e formazione. È diventata esperta nell’ospitare in casa turisti da tutto il mondo e nell’insegnare a essere un ospite responsabile e un ambasciatore del turismo.
Silvia Ghezzi, nata in Toscana nel 1971, ha conseguito una laurea in Informatica e un dottorato in ingegneria. La sua prima esperienza di lavoro è stata in Germania all'Agenzia Spaziale Europea, a cui hanno seguito varie collaborazioni e consulenze nell'ambito IT e web, fino all'avvio, nel 2018, di una azienda propria per la gestione di appartamenti per affitti brevi.
«Il libro nasce dall’esigenza di fornire strumenti e conoscenze a chi vuole dedicarsi a questa attività in Italia», spiega Antonella. «Le regole e le leggi stanno cambiando e comunque ci sono delle scelte da fare a monte. Per esempio, c’è differenza tra affittare con locazione di immobile o aprire una struttura ricettiva extralberghiera, come la casa vacanza».
«Nel primo caso la gestione è più snella, l’host non è tenuto a fornire nessun servizio accessorio, né cibo in casa. Nel secondo ci sono regole anche su quante stoviglie bisogna far trovare in cucina. Poi cambiano i trattamenti fiscali delle entrate e altre cose che chi inizia ha bisogno di sapere».
Il libro fa seguito a ‘Fare business con l’home sharing’ di Antonella uscito nel 2018 per Hoepli. Il nuovo, più completo e aggiornato, affronta la questione da due punti di vista diversi: Antonella gestisce una sola casa, Silvia ha una agenzia di property management che ne gestisce una ventina. Alcuni capitoli, attualissimi, sono poi dedicati a come affrontare sopravvivendo il lockdown; infine una appendice, affidata a Maria Cristina Bombelli, ex docente dell’Università Bocconi, analizza in chiave socio-culturale le ragioni sul perché, in Italia, l’home sharing sia questione soprattutto di donne.