Nasce da una startup torinese Artàporter, la piattaforma che mette in contatto artisti ed esercenti disponibili ad accogliere le opere nei propri spazi. Il progetto prende il via dall’idea di ripensare i luoghi classici dell’arte per portarla in spazi diversi e privati, valorizzando i posti che espongono, ma soprattutto rendendo più accessibile e, perché no, acquistabile, l’arte emergente.
Le opere vengono esposte alle pareti del locale così che i clienti che bevono un caffè, pranzano o fanno l’aperitivo, possono acquistarle sul posto: basta inquadrare con lo smartphone il QR code posizionato vicino al pezzo per pagarlo e portarlo subito via con sé.
La mappa dei locali aderenti - attualmente circa 20, a Torino - è visualizzabile attraverso la geolocalizzazione, in una sorta di galleria urbana diffusa, ma ci sono già richieste da altre città come Milano, Roma, Bologna, Parigi e Londra per diventare nuovi distretti d’arte e far riscoprire le città nel segno della bellezza.