Nel 1921 Paolo Venini e Giacomo Cappellin, neo avvocato il primo, antiquario il secondo, diventano imprenditori del vetro e decidono di aprire una vetreria moderna.
Per la prima volta viene chiamato un artista come direttore creativo della nuova Cappellin Venini & C., Vittorio Zecchin, noto pittore veneziano. La mostra 'Vittorio Zecchin: i vetri trasparenti per Cappellin e Venini’ racconta questa collaborazione tra vetri meravigliosi e abilità artigianali.
Figlio di vetrai muranesi, Vittorio Zecchin (1878-1947) ha respirato l’aria della fornace fin dalla prima infanzia. Venini e Cappellin chiedono proprio a lui di disegnare un moderno concetto del vaso di vetro.
Zecchin guarda al passato e ne trasforma le proporzioni e le linee essenziali: ne escono collezioni di vetri monocromi e forme della classicità rubate alle tele del ’500. Tra questi il più celebre è il vaso 'Veronese' chiamato così perché si ispira ad un vaso che Zecchin ha visto in un famoso quadro di Paolo Veronese.
Così è nata l’arte vetraria moderna; a Venezia una mostra la celebra con 250 vetri soffiati.
Fino al 7 gennaio 2018 a Venezia, Le Stanze del Vetro, lo spazio espositivo permanente allestito nell’ex Convitto dell’Isola di San Giorgio, raccontano l’artista muranese Vittorio Zecchin e la sua collaborazione con la storica vetreria.