Sarebbe davvero difficile immaginare questo sistema di libreria progettata ‘per gravità’ (perché è il suo stesso peso a darle stabilità, anche grazie a incastri perfettamente disegnati e realizzati, in assenza di viti o bulloni) senza scomodare le architetture in moduli prefabbricati e tutta la ricerca architettonica e ‘preimmaginata’ di Mangiarotti, che ha sempre lavorato su temi come l’incastro, la gravità e l’attrito, con esiti inattesi e sorprendenti. La forma è una giusta proporzione che dichiara forza e staticità, i dettagli sono quelli del mestiere: l’incastro a coda di rondine, che blocca e trattiene i piani per le librerie o i contenitori chiusi, e un particolare angolo di ‘aggancio’. E anche se sistemi di librerie a moduli ‘per gravità’ sono presenti nella produzione scandinava, in multistrato, e offrono soluzioni equiparabili a Cavalletto, la giustezza di disegno, proporzioni e sovrapposizioni di Mangiarotti (vere congiunzioni amorose) qui è unica, come unico è tutto il suo linguaggio progettuale.
Il punto di partenza, per progettare un oggetto di design, risiede nell’utilità che questo ha per la gente. Un oggetto che non nasce da una necessità non può essere neppure considerato come appartenente a questa categoria, il design. (Angelo Mangiarotti)
Designer: Angelo Mangiarotti (Milano, 1921 – 2012).
produttore: Agapecasa
prezzo: su richiesta
progettata nel: 1953
idea: creare una libreria versatile e componibile.
materiali: multistrati di betulla con finitura rovere naturale, bruno o scuro; accessoriabile con contenitori (con cassa e frontale in mdf laccato bianco o grigio).
segni particolari: un’idea democratica di design e la prefabbricazione degli elementi sono i punti di forza di questo progetto.
curiosità: è un sistema apparentemente semplice, componibile e modulare, che non prevede l’utilizzo di bulloni e che anticipò la strategia del ‘flat pack’ (‘pacco piatto’) per quel che riguarda l’imballaggio e la spedizione.
Lo sapevi che: Cavalletto è stata rieditata e completamente aggiornata nel 2021. La precisione che esigono i bordi con incastri a coda di rondine, pur con le tecnologie automatizzate odierne, richiede un notevole apporto di lavoro manuale.