Icone del design

Icone del design: La lampada Parentesi

Un’idea che sopperisce a una mancanza, o che crea addirittura una nuova tipologia, può bastare a conferire a un oggetto lo status di icona?

Forse, ma di certo entra in gioco anche la forma, oltre all’utilizzo sapiente – o provocatorio – dei materiali. E molto altro. Nel design di Achille Castiglioni concorrono tanti elementi che rendono semplicemente unici i suoi oggetti. Lo spirito ‘ready made’, l’ironia, la visione... Su tutto, però, domina la sapiente occupazione dello spazio domestico. Pensate alle sedute mobili, alle lampade, ai tavoli trasformabili... non sono solo oggetti. Sono mobili... mobili!

Parentesi, che nasce da un segno artistico di Pio Manzù, ha un DNA indiscutibile. E quel gran genio di Achille sostituisce l’asta della parentesi con un filo d’acciaio. Gioca con l’attrito e con la gravità. Tensiona da soffitto a pavimento la traiettoria di una luce che, una volta di più, rivoluziona del tutto il modo di illuminare. Parentesi si muove con noi e grazie a noi: la sorgente luminosa si orienta a 360 gradi, e verso l’alto e il basso. Una vera ‘protesi luminosa’, da 50 anni icona di una nuova luce.

Il design ha come obiettivo di comunicare agli altri messaggi di curiosità, divertimento e affettività (Achille Castiglioni)

Designer: Achille Castiglioni (1918 - 2002) e Pio Manzù (1939 - 1969).
produttore: Flos
prezzo: da € 320
progettata nel: 1971
idea: una lampada tesa tra soffitto e pavimento, posizionabile in diverse direzioni e varie altezze.
materiali: cavo in acciaio e testa in elastomero.
segni particolari: leggerissima fisicamente e visivamente, era venduta in un packaging con maniglia, per facilitare il trasporto fino a casa e sollecitare un costruttivo ‘fai-da-te’. Oggi il packaging originale è stato ripreso nella Parentesi 50, realizzata per i 50 anni della lampada.
colori: in nero, bianco, nickel e rosso. La Parentesi 50 è invece proposta, in limited edition, in Orange Signal e Turchese. L’arancione e il turchese erano due colori cari, rispettivamente, a Manzù, che lo usava per i suoi prototipi, e a Castiglioni, che lo aveva scelto per la propria casa.
Lo sapevi che: La Parentesi deve il suo nome alla forma del supporto che ha al centro e che regge la fonte luminosa. La prima idea - quella di un elemento cilindrico che scorre lungo un tubolare in ferro – si deve a Pio Manzù, che morì prima di vederla realizzata. Il progetto passò poi nelle mani di Castiglioni, che la fece diventare la lampada che conosciamo oggi (sopra, il disegno originale con l’evoluzione del progetto).

 

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Testi

Giorgio Tartaro

Foto

Becker (courtesy Fondazione A. Castiglioni/courtesy Archivio Pio Manzù) e Alecio Ferrari