Eccentrico, eclettico, innovatore, spregiudicato, colorato, pop, visionario. Difficile racchiudere in una sola parola Elio Fiorucci, designer, imprenditore e stilista cult sulla scena soprattutto tra gli anni Sessanta e Ottanta, protagonista oggi di una mostra alla Triennale di Milano che cerca di riproporre il suo variegatissimo mondo e di ripercorrere per il pubblico la sua vita personale e professionale.
Curata da Judith Clark con progetto di allestimento di Fabio Cherstich, l’esposizione 'Elio Fiorucci' è la più grande mai organizzata per la quantità di opere e documenti nati dal genio creativo del designer scomparso dieci anni fa, fondatore del brand che ha rivoluzionato il costume, la moda e la scena dell’arte contemporanea in Italia.
Per i ragazzi di quegli anni, Fiorucci in piazza San Babila era un punto di ritrovo, un negozio indefinibile per l'epoca pieno di abiti, gadget, stampe, opere d'arte, arredi, accessori, dischi, un'esplosione di colori, forme, neon, angeli e oggetti che ti trasportavano direttamente in un negozio d'Oltreoceano. Oggi lo potremmo definire un concept store, ma forse anche questa definizione è 'stretta' perché non coglie il gioco, l'ironia, la magia di quel luogo.
Non a caso, anche per il presidente della triennale Stefano Boeri «Milano, grazie a Fiorucci, è stata per almeno due decenni uno dei magneti delle idee più avanzate della cultura giovanile internazionale e la culla delle contaminazioni più fertili e audaci non solo tra moda, design, arte visiva e pubblicità, ma anche tra cultura e commercio». Fiorucci ha 'colorato' la Milano cupa degli anni Settanta - ha detto Stefano Boeri - e ha esportato la sua cometa cromatica nel mondo.
In mostra ci sono più di 500 oggetti che fanno parte del mondo del designer, presentati attraverso una scelta di mezzi visivi diversi: dalle polaroid ai video, dalle fotografie ai plastici di architettura, dagli abiti agli accessori alle opere di arte contemporanea.
Ma la retrospettiva ripercorre anche le vicende personali, imprenditoriali e culturali di Elio Fiorucci. La sua voce accompagna i visitatori e la mette in dialogo con altri protagonisti della storia dello stilista. Fiorucci
La mostra sarà visitabile fino al 16 marzo 2025: per informazioni, www.triennale.org. A dicembre sulle principali piattaforme streaming ci sarà anche un podcast, prodotto da Triennale Milano e scritto da Andrea Batilla: un racconto in 7 episodi per esplorare la vita e la carriera dell’imprenditore tra Milano a New York.