Ogni giorno nel mondo si comprano 1 milione di matassine Mouliné Spécial DMC: dietro ci sono 3 secoli di storia dedicata alle donne
Oggi che è tornata la passione per il ricamo (e per i lavori che hanno a che fare con i fili...), incuriosisce ancora di più la storia lunga 270 anni della manifattura DMC. Chi maneggia aghi, uncinetto, ferri e telaio ne ha ben presente il marchio sulle fascette dei filati super affidabili; per esempio chi passa ore a ricamare deve poter contare sulla loro qualità durante il lavoro, l'omogeneità di colore da una matassina all'altra (con lo stesso codice) e infine la loro resistenza nel tempo. E dagli imparaticci degli alfabeti delle bambine ai ricami di dote delle fanciulle dell'800, la collezione DMC testimonia una qualità ineccepibile.
L'arte del ricamo però è appannaggio delle donne solo dalla rivoluzione borghese, prima se ne occupavano per lavoro gli uomini. Mentre nelle case, nelle scuole e nei conventi dall'Ottocento vi si sono dedicate le donne con amore, per imposizione...o per entrambe.
Fantasmagoria di colori
Quando sono stata invitata a visitare la storica sede DMC e gli Archivi, a Mulhouse nel nord-ovest della Francia, ho provato un senso di inadeguatezza... confesso di aver abbandonato il craft tessile appena uscita da Applicazioni Tecniche alle Medie! Ma quando mi sono trovata circondata da quella festa immensa di colori che sono gli stabilimenti DMC, ho visto le masse di cotone grezzo egiziano trasformarsi in matasse da 1 kg e viaggiare, sospese su binari, in un arcobaleno mozzafiato; quando ho ammirato le ampolle dai toni limpidi nel laboratorio di ricerca, allora mi è scattato l'entusiasmo di saperne di più, di fermare in scatti fotografici l'esperienza e di raccontarvela. Ammetto di aver esclamato ooooh perfino davanti alla fiammatura, che toglie la peluria dal cotone originale per far 'correre' il ricamo; nonché di aver finalmente compreso cosa sia il cotone mercerizzato (definizione che vagava nella mia memoria e in qualche modo associavo alla buona qualità): le matasse vengono immerse in vasche con soda caustica e acqua, per assorbire meglio e in modo brillante i colori, ammorbidirsi e aumentare di volume.
Dal 1746... alle mani abili di oggi!
Ora facciamo un passo indietro di più di due secoli e mezzo: se il marchio DMC nasce nel 1800, già dal 1746 la famiglia Dollfus stampa tele 'indiennes' che, importate dall'India, venivano dipinte a mano in Francia!
Nell' '800 l'illuminato discendente Daniel Dollfus, da stampatore diventa produttore di tessuti, acquista macchinari e si associa a una miniera, per assicurarsi il carbone. Nello slancio della prima rivoluzione industriale ha creato il ciclo completo, diventa leader in Francia e ha rappresentanze in tutta Europa. I suoi quattro figli maschi ne ereditano lo spirito e si mettono a produrre anche filati da cucito: lanciano il Fil d'Alsace e nuovi filati per cucito, ricamo e uncinetto con grande successo.
Il 1850, con l'invenzione della mercerizzazione, è la svolta per DMC che inizia la tradizione del Mouliné Spécial DMC che inonda il mondo e oggi è declinato in 465 colori. Tra i fratelli Dollfus, si distinse Jean anche per la sua attenzione sociale ai lavoratori, intorno alle fabbriche creò delle 'città operaie' fornite di ogni servizio, compreso l'asilo nido.
Una donna straordinaria nell'epopea DMC
Il suo nome è Thérèse de Dillmont, la incontrò Jean Dollfus all'Esposizione Universale di Parigi del 1880 e, intuite le sue potenzialità creative e progettuali, la convinse ad abbandonare la sua Vienna per trasferirsi in Francia e collaborare con DMC. Thérèse era un'abilissima ricamatrice e raccolse, nei suoi viaggi, 15mila ricami. Inoltre era una divulgatrice, pubblicò un centinaio di album e soprattutto l'Enciclopedia dei lavori femminili, dal 1890 tradotta in 17 lingue e ancora pubblicata. Prima di lei schemi e trucchi del ricamo passavano solo di madre in figlia. Il contratto tra la straordinaria austriaca e DMC conteneva però una clausola particolare: il divieto di sposarsi. Thérèse trasgredì, e nelllo stesso anno morì. Dopodiché non si seppe quasi più nulla di lei e del suo lavoro.... ci voleva anche un pizzico di mistero in questa lunga storia, no?!
E nel 2016?
DMC è leader mondiale, è in 85 paesi nei 5 continenti! E 2/3 dei filati vengono ancora prodotti negli stabilimenti di Mulhouse, in Francia. Per mantenere attuale il ricamo, oltre agli strumenti e ai decori tradizionali, il marchio storico pensa anche alla praticità e al poco tempo delle donne di oggi, infatti ha lanciato il kit Custom by Me che permette di impreziosire un capo con un ricamo anche a chi è principiante (basti pensare che il foglio con le tracce, finito il ricamo, si scioglie nell'acqua!)
E per celebrare i suoi 270 anni, lancia come idea regalo e in edizione limitata, una matassina di Mouliné metallizzato in oro 24 carati, in cofanetto al prezzo di 99 euro.
Gli archivi: uno scrigno di storia del ricamo
Gli archivi del Comune di Mulhouse, che custodiscono la collezione DMC, sono visitabili gratuitamente, ma solo su appuntamento: tel. 0033/3/89.32.69.63 - www.mulhouse.fr
L'arte del ricamo però è appannaggio delle donne solo dalla rivoluzione borghese, prima se ne occupavano per lavoro gli uomini. Mentre nelle case, nelle scuole e nei conventi dall'Ottocento vi si sono dedicate le donne con amore, per imposizione...o per entrambe.
Fantasmagoria di colori
Quando sono stata invitata a visitare la storica sede DMC e gli Archivi, a Mulhouse nel nord-ovest della Francia, ho provato un senso di inadeguatezza... confesso di aver abbandonato il craft tessile appena uscita da Applicazioni Tecniche alle Medie! Ma quando mi sono trovata circondata da quella festa immensa di colori che sono gli stabilimenti DMC, ho visto le masse di cotone grezzo egiziano trasformarsi in matasse da 1 kg e viaggiare, sospese su binari, in un arcobaleno mozzafiato; quando ho ammirato le ampolle dai toni limpidi nel laboratorio di ricerca, allora mi è scattato l'entusiasmo di saperne di più, di fermare in scatti fotografici l'esperienza e di raccontarvela. Ammetto di aver esclamato ooooh perfino davanti alla fiammatura, che toglie la peluria dal cotone originale per far 'correre' il ricamo; nonché di aver finalmente compreso cosa sia il cotone mercerizzato (definizione che vagava nella mia memoria e in qualche modo associavo alla buona qualità): le matasse vengono immerse in vasche con soda caustica e acqua, per assorbire meglio e in modo brillante i colori, ammorbidirsi e aumentare di volume.
Dal 1746... alle mani abili di oggi!
Ora facciamo un passo indietro di più di due secoli e mezzo: se il marchio DMC nasce nel 1800, già dal 1746 la famiglia Dollfus stampa tele 'indiennes' che, importate dall'India, venivano dipinte a mano in Francia!
Nell' '800 l'illuminato discendente Daniel Dollfus, da stampatore diventa produttore di tessuti, acquista macchinari e si associa a una miniera, per assicurarsi il carbone. Nello slancio della prima rivoluzione industriale ha creato il ciclo completo, diventa leader in Francia e ha rappresentanze in tutta Europa. I suoi quattro figli maschi ne ereditano lo spirito e si mettono a produrre anche filati da cucito: lanciano il Fil d'Alsace e nuovi filati per cucito, ricamo e uncinetto con grande successo.
Il 1850, con l'invenzione della mercerizzazione, è la svolta per DMC che inizia la tradizione del Mouliné Spécial DMC che inonda il mondo e oggi è declinato in 465 colori. Tra i fratelli Dollfus, si distinse Jean anche per la sua attenzione sociale ai lavoratori, intorno alle fabbriche creò delle 'città operaie' fornite di ogni servizio, compreso l'asilo nido.
Una donna straordinaria nell'epopea DMC
Il suo nome è Thérèse de Dillmont, la incontrò Jean Dollfus all'Esposizione Universale di Parigi del 1880 e, intuite le sue potenzialità creative e progettuali, la convinse ad abbandonare la sua Vienna per trasferirsi in Francia e collaborare con DMC. Thérèse era un'abilissima ricamatrice e raccolse, nei suoi viaggi, 15mila ricami. Inoltre era una divulgatrice, pubblicò un centinaio di album e soprattutto l'Enciclopedia dei lavori femminili, dal 1890 tradotta in 17 lingue e ancora pubblicata. Prima di lei schemi e trucchi del ricamo passavano solo di madre in figlia. Il contratto tra la straordinaria austriaca e DMC conteneva però una clausola particolare: il divieto di sposarsi. Thérèse trasgredì, e nelllo stesso anno morì. Dopodiché non si seppe quasi più nulla di lei e del suo lavoro.... ci voleva anche un pizzico di mistero in questa lunga storia, no?!
E nel 2016?
DMC è leader mondiale, è in 85 paesi nei 5 continenti! E 2/3 dei filati vengono ancora prodotti negli stabilimenti di Mulhouse, in Francia. Per mantenere attuale il ricamo, oltre agli strumenti e ai decori tradizionali, il marchio storico pensa anche alla praticità e al poco tempo delle donne di oggi, infatti ha lanciato il kit Custom by Me che permette di impreziosire un capo con un ricamo anche a chi è principiante (basti pensare che il foglio con le tracce, finito il ricamo, si scioglie nell'acqua!)
E per celebrare i suoi 270 anni, lancia come idea regalo e in edizione limitata, una matassina di Mouliné metallizzato in oro 24 carati, in cofanetto al prezzo di 99 euro.
Gli archivi: uno scrigno di storia del ricamo
Gli archivi del Comune di Mulhouse, che custodiscono la collezione DMC, sono visitabili gratuitamente, ma solo su appuntamento: tel. 0033/3/89.32.69.63 - www.mulhouse.fr