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Made with love: Matera

Vi portiamo in giro per l'Italia alla scoperta di piccole eccellenze in stile

La storia di Tufa - Piccole sculture ricorda un po’ i ‘Quattro amici al bar’ di Gino Paoli. Un gruppo di giovani di Matera si frequenta nei Sassi e, un po’ per scherzo e un po’ per gioco, inizia a realizzare piccole sculture con il tufo, poi a mano a mano tutti prendono altre strade.

Rimangono i fratelli Giuseppe e Vincenzo Rizzi, che fondano il brand e realizzano portacandele, portafiori, applique da parete e sculture creative, dando alla pietra di Matera un’interpretazione attuale, che piace anche all’estero.

Quali sono le caratteristiche del tufo? «Lo chiamiamo tufo per comodità, in realtà è una calcarenite quaternaria. Sono simili esteticamente, ma il tufo è di origine vulcanica mentre la nostra è una pietra calcarea ed è duttile, resistente alla compressione. Ha un bel colore ambrato e un aspetto caldo, piacevole al tatto, è molto porosa».

Che processo creativo seguite nel dare vita alle vostre opere? «Uno di noi ha un’idea per un oggetto, la discutiamo, realizziamo i prototipi e li perfezioniamo. Molte delle sculture nascono dalla collaborazione con architetti e designer, che ci offrono sempre nuove fonti d’ispirazione».

La versatilità della pietra vi permette di creare oggetti anche molto diversi gli uni dagli altri. Quali sono i più venduti? «Online, sul nostro sito e su Amazon ed eBay, vendiamo tanti oggetti funzionali, come le griglie d’aerazione. Nel nostro negozio nei Sassi di Matera, la mela, molto piacevole alla vista e al tatto».

Il tatto sembra essere un elemento fondamentale... «Per noi che scolpiamo la pietra, è il senso più importante. Ma anche per un non addetto, in fondo: un oggetto di marmo è freddo anche al contatto, il tufo no, è più caldo, dà sensazioni. E questo fa la differenza».

Quali sono i vostri progetti futuri? «Presto riapriremo il nostro negozio di Barcellona, chiuso temporaneamente... non vediamo l’ora di tornare in Spagna!».

Testi

Laura Cardia