«Mi piace scovare la bellezza in ogni cosa (sedie, poltrone, tavoli...) e spesso per trovarla c’è da rovistare, carteggiare, verniciare un sacco!» Quello che da studente (ha una laurea in scienze ambientali) per Francesco era un hobby, prendere vecchi mobili e restituire loro una nuova vita, è diventata una missione e infine un lavoro. «Odio gli sprechi da sempre. La mia passione per la salvaguardia della natura e per gli oggetti che hanno una storia da raccontare mi ha portato a sviluppare il mio brand di mobili, che cerco di realizzare esclusivamente con materiali che sono ‘almeno’ alla loro seconda vita. Difficile che un pomello o una vite non provengano da un pezzo destinato alla discarica dal precedente proprietario». Francesco ha 35 anni e dice di vivere da 20 nel caos, con i vestiti impolverati e i capelli sporchi in tinta, ma sempre con meravigliosi pezzi tra le mani. E a noi piace così.
Ogni pezzo costruito ha una storia che va indietro anche di secoli: mi confronto con i clienti perché lo arricchiscano con la loro esperienza.
Nel suo laboratorio, in una vecchia stalla in pietra di un paesino toscano incastonato tra i boschi e le colline, da ogni cassetto si schiudono mondi fatti di cardini arrugginiti, vecchie lampadine a incandescenza fulminate, portalampada in ottone e legni recuperati ovunque. Se cercate un pezzo d’arredo davvero unico fate un giro nel suo shop cijecam.com