Shopping

Shopping: arredi con finiture cromate

Dopo il boom dei bagliori dorati, torna il metallo cromato, protagonista negli Anni ’70. Dalla sedia con struttura in tubolare ai complementi cromati, è al tempo stesso un ritorno al passato e uno sguardo al futuro, con materiali nuovi e lavorazioni preziose. Fra iconicità e tendenza, scommettiamo che il cromato entrerà nelle nostre case?

Il fascino del metallo cromato risiede nella sua capacità di conferire agli ambienti un tocco di eleganza minimalista e di luce riflessa, creando atmosfere sofisticate e contemporanee.

Oggi, il design contemporaneo si avvale di tecnologie avanzate per produrre superfici cromate di alta qualità, più resistenti e lucenti rispetto al passato. Questo materiale non solo si integra perfettamente con stili moderni e industriali, ma può anche aggiungere un elemento di sorpresa e raffinatezza a interni più tradizionali.

“Il tocco cromato degli Anni ’70 è facile da inserire nelle case di oggi, specie se lo abbini a velluti e legno”. [Francesca]

Dalle lampade sospese agli specchi, dai tavolini ai dettagli decorativi, il cromato si dimostra estremamente versatile, rendendo ogni spazio unico e ricco di personalità.

Sfoglia la gallery e lasciati ispirare!

Maggio 2024: vota la casa del mese

Noi le scegliamo pensando che siano tutte bellissime, ma i gusti sono gusti. Delle case che trovi ogni mese su CasaFacile, di sicuro ce n'è una che preferisci: ecco il sondaggio per votare la tua preferita di Maggio!

Coming Soon
sondaggio case maggio 2024
Prima&Dopo Avola 24 ( 13.56 % )
Stile eclettico 22 ( 12.43 % )
Stile contemporaneo 26 ( 14.69 % )
Stile francese 23 ( 12.99 % )
Stile Vintage 16 ( 9.04 % )
Prima&dopo a Roma 9 ( 5.08 % )
Stile moderno 33 ( 18.64 % )
Stile boho chic 24 ( 13.56 % )
Parole di stile

Parole di stile: naturale

Carlotta Oddone progetta interni dove l’essenziale è ciò che non si vede: pazienza, cura, anima. La sua guida per costruire uno stile unico è fatta di parole. Astratte, ma concretissime... Questo mese la parola di stile è: naturale

Viviamo in un mondo dove di naturale è rimasto ben poco, dove la frutta e la verdura potrebbero far peggio di un cibo progettato in laboratorio, vista la quantità di pesticidi e l’inquinamento che le ammorbano. Al contempo, nonostante l’amara considerazione, per fortuna continuiamo a stupirci di fronte al mistero e alla bellezza della Natura, anche se non più incontaminata. La Natura, i suoi colori, il suo spegnersi e il suo rifiorire con le stagioni, rimangono una fonte di immensa ispirazione in tutti i campi, compreso quello del design e della decorazione degli spazi che abitiamo.

Nei miei progetti mi piace proporre soluzioni ‘naturali’ per le case che già stanno in mezzo alla Natura, al mare, in campagna, in montagna, dove è interessante che il dentro dialoghi con il fuori, enfatizzandolo. Usare tessuti naturali, colori ispirati al paesaggio, scegliere forme organiche e arredare con il verde, fa risuonare in noi vibrazioni diverse. Ritrovare dentro casa materiali e colori che ricordano la meraviglia del fuori si riflette in noi in termini di benessere.

Penso alla bellezza dei Dammusi di Pantelleria, dove i rivestimenti in calce sono forse l’esempio più forte di quello che sto dicendo, l’uso di materiali che ti fanno sentire la forza della terra, del cielo, delle piante e del vento. Potrebbe questa forma di bellezza guarirci e renderci più sensibili, curarci un po’ dalle malattie che infliggono il pianeta e insegnarci un maggior rispetto per l’ambiente?

News

Un libro sull’arte floreale

Questo volume è un vero e proprio viaggio nella bellezza, illustrando con immagini spettacolari le creazioni uniche di Underwood, conosciuta in tutto il mondo per la sua maestria nell'uso di fiori, colori e sfumature.

Attraverso un dialogo avvincente guidato dalla giornalista Alessandra Mattanza, il libro offre un’immersione profonda nel processo creativo della designer, svelando i segreti della sua arte e il significato intrinseco delle sue composizioni.

Se ami i fiori devi conoscere @tulipinadesign, alias Kiana Underwood, una delle più note flower designer, apprezzata anche su Instagram – dove ha oltre 400mila follower – per come trasforma i fiori in opere d’arte.

Il libro celebra Tulipina, il marchio sotto cui opera lo studio di Kiana Underwood, e si sofferma sulla sua vita e le sue esperienze, dall'Iran all'Italia fino agli Stati Uniti. Ogni pagina è una scoperta della sua poetica, caratterizzata dalla ricerca della bellezza inusuale e dai contrasti audaci. Le sue composizioni floreali, che prendono ispirazione da artisti come Botticelli e Rubens, sono il frutto di una delicata combinazione di istinto e precisione. La sezione dedicata ai matrimoni, "L'arte di cogliere l'attimo fuggente", mostra come i suoi allestimenti trasformino ogni evento in un'esperienza magica. Questo volume, ricco di spunti per appassionati e professionisti del floral design, è un omaggio all'arte floreale e alla capacità di Kiana Underwood di trasformare i fiori in opere d'arte senza tempo.

La Regina del Floral Design. Tulipina, il magico regno di Kiana Underwood, ed. White Star 2024

Piante da appartamento

Tutto quello che c’è da sapere sulla alocasia

Nella giungla delle piante da interni è la ‘bella e impossibile’, non solo per raffinatezza di forme e colori ma per le attenzioni che richiede e i ‘capricci’ a cui ci sottopone... Con lei bisogna imparare ad andare d’accordo: osservandola, conoscendola e assecondando i suoi ritmi.

Provenienza: foreste tropicali dell’Asia sudorientale e dell’Australia

Curiosità. Sono circa 90 le specie di Alocasia che conosciamo. Le più decorative vivono bene in appartamento e nelle zone miti e umide del nostro Paese, alcune possono stare anche all’esterno.

Posizione. L’Alocasia ama la ribalta, ma senza eccessi: la luce indiretta è il suo palcoscenico preferito. Vicino a una finestra, dove i raggi del sole vengono filtrati da una tenda leggera, esprime tutto il suo potenziale. Attenzione invece ai raggi diretti, specie in estate: le foglie di quasi tutte le specie di Alocasia sono molto sensibili.

Acqua. Trovare l’equilibrio con questa pianta non è facile: ama un terriccio né asciutto né bagnato. Per sicurezza puoi usare un igrometro: l’umidità nel vaso deve stare fra 4 e 6.

Terriccio. Scegli un terriccio molto drenante e un po’ acido. L’ideale è mixare 3 parti di terra per acidofile con 1 parte di inerti (pomice, perlite, o argilla espansa). Se ce l’hai puoi aggiungere pezzetti di corteccia (bark).

Problemi comuni. Il più tipico problema dell’Alocasia sono le foglie che ingialliscono o appassiscono e le macchie gialle. Segnali legati alla sua estrema sensibilità alle variazioni di luce e acqua e ai cambi di stagione. Evita gli stress ambientali, rinvasa solo se necessario. Se sta bene non cambiarle posizione e mantieni le abitudini di cura.

Meglio sapere che… In inverno spesso va ‘in letargo’: le foglie seccano ma la pianta non è morta! Tocca il fusto: se è pieno e sodo, sospendi le annaffiature. A fine inverno vedrai spuntare nuovi getti.

Cure speciali. Se la coltivi in un terriccio drenante e ricco di inerti, concimala almeno 2 volte al mese perché è facile che le annaffiature lavino via i nutrienti più importanti.

Super poteri. È una pianta generosa: spesso dal suo rizoma spuntano nuovi getti che, una volta cresciuti, puoi separare dalla pianta madre ottenendo nuove piantine.

Altre varietà. Le Alocasie sono tutte delle dive, ma alcune sono da red carpet! Colpisce l’eleganza dell’Alocasia cuprea ’Red Secret’ con foglie verdi argentate e venature scure; la ’Black Velvet’ è piacevolissima al tatto.

Stile. Specie enormi come la Alocasia macrorrhiza sono perfette a centro stanza ma se non hai spazio opta per varietà piccole e colorate: possono stare anche in piccole serre di vetro in cui si creano perfette condizioni di umidità e temperatura.

News

Scambio casa: viaggiare a costo (quasi) zero

Lo scambio casa per le vacanze è nato negli Anni ’50 in Germania e Svizzera e grazie al web ha avuto un boom. Scoprilo durante il primo Open Day italiano di HomeExchange che si terrà domenica 19 maggio 2024!

“Casa, dolce casa”! Chi non ha mai pronunciato questa frase, rientrando da un viaggio? Io sì, ma non solo al ritorno... Perché con lo ‘swap home’, passo le vacanze in case magnifiche. Oggi lo fanno più di 250mila persone al mondo, e il fenomeno è in crescita.

Ma torniamo indietro di una quindicina d’anni... Era un po’ che mi interessava questo modo di fare vacanza, scoperto per caso su un giornale; seguivo blog con esperienze di scambio: come funziona? Che garanzie ho? Perché dovrei andare a casa d’altri e lasciare la mia a degli sconosciuti? Queste domande mi bloccavano. Poi, con l’arrivo del terzo figlio, spostarsi si è fatto più costoso e, non volendo limitare i viaggi, abbiamo superato le paure: proviamoci, ci siamo detti, mal che vada buttiamo via i soldi dell’iscrizione a uno dei siti di scambio casa (Home Exchange, Homelink, Love Home Swap).

Così, dopo aver compilato la scheda con la descrizione della nostra famiglia, le foto della casa che intendiamo dare in scambio (se ne possono mettere anche più di una, seconde o prime case) e indicate le mete preferite, con un clic ci lanciamo. Non vi posso dire tutte le esperienze vissute in questi anni: ville con auto inclusa, mansarde sui tetti di Parigi o Londra, un trullo, una casa nel Connecticut con spiaggia privata, una residenza nei vigneti della Loira con i cerbiatti in giardino...

Man mano che si va avanti con l’esperienza, si colgono i vantaggi dello scambio casa: cultura a costo zero, in primis. Cosa c’è di più arricchente che calarsi nella vita di una famiglia del posto, avere cura della loro casa, cogliere spunti per soluzioni di arredo, nutrire il loro gatto, ascoltare la loro musica, ‘sbirciare’ con i propri figli i libri di scuola dei coetanei stranieri, provare nuovi giochi di società, fare la conoscenza dei vicini di casa e diventare amici della famiglia ospitante con cui ci si è scritti per mesi. Per me anche la ricerca della zona e della casa ideale sul sito è già viaggiare! E se non ho reso l’idea, guardate il film ‘L’amore non va in vacanza’ con Cameron Diaz e Jude Law: lo scambio casa è proprio così, lo garantisco. A parte il fatto che Jude Law non mi ha mai suonato alla porta... Ti ho incuriosito?

Non perdere il primo Open Day italiano di HomeExchange che si terrà domenica 19 maggio 2024 dalle 16 alle 18, in tutta l’Italia.

Un avvenimento unico nel suo genere, dove si potrà sapere tutto su questo mondo meraviglioso che permette non solo di viaggiare a costo zero, ma di connettersi con persone da tutto il mondo e di creare rapporti sinceri e durevoli! Per un paio d’ore i membri Host di HomeExchange accoglieranno nella propria casa altre persone incuriosite dal concetto di scambio casa; condivideranno le loro esperienze; risponderanno alle domande e curiosità su questo modo di viaggiare. Registrati per partecipare!

‘SWAP HOME’: DUBBI DA SFATARE E COSE DA SAPERE

  • Mi rovineranno la casa? Poiché si tratta di una community di ‘amatori’ del genere, di cultori dello scambio casa inteso non solo in senso materiale ma anche umano, il livello di rispetto per la proprietà altrui è molto alto. Si può dire infatti che il mondo dello scambio casa rappresenta senza dubbio una magnifica dimostrazione di civiltà.
  • Non occorre scambiare casa negli stessi giorni: si può concordare lo scambio in periodi diversi (noi l’abbiamo fatto anche a distanza di un anno). Lo scambio simultaneo è più attuabile con una seconda casa, o con l’abitazione principale se hai qualcuno che ti ospita. Gli stranieri in genere preferiscono lo scambio simultaneo e danno la loro abitazione: non è per risparmio, è un modo di concepire il viaggio.
  • Non c’è un minimo o massimo di giorni: c’è chi dà disponibilità per il solo weekend e chi per settimane o mesi.
  • Non è uno scambio alla pari: la casa che offri non deve necessariamente corrispondere a quella che prendi, per grandezza o lusso! Nei castelli della Loira siamo stati in 8 in una ‘longère’ con piscina e parco, mentre la famiglia francese in 6 nel nostro appartamento di 50 mq al mare: a loro andava benissimo così e... figuratevi a noi!

Vuoi provare anche tu? Ecco le 3 cose che devi sapere per scambiare la tua casa per le vacanze.

  1. SCEGLI IL SITO DI SCAMBIO CASA: Scegli il sito, carica la tua casa con belle foto e inizia a esplorare le case altrui! Homelink.it costa € 120 all’anno e offre case in 27 paesi; scegli tu in che lingua interagire o lasci che il sistema traduca i tuoi messaggi. Homeexchange.it offre diverse formule: paghi €10 per ogni notte che trascorri in una casa, o fai un abbonamento annuale. Lovehomeswap.com offre abbonamenti da €7/11 al mese. Guesttoguest.it è gratuito ma funziona, oltre che con lo scambio reciproco, anche con i GuestPoints: li guadagni quando ricevi ospiti e li usi anche a casa di qualcun altro.
  2. FAI L’ACCORDO DI SCAMBIO: Una volta trovata la famiglia per lo scambio, si compila l’accordo presente sul sito. Le due parti definiscono le date, come recuperare le chiavi (se tramite posta, vicini di casa o altro); si specifica se si vuole anche lo scambio auto per il quale non serve altro che la patente, visto che le auto sono già assicurate). Si dice come si desidera lasciare le case: pulizie a pagamento o io faccio il bucato della biancheria usata e tu fai lo stesso a casa mia, in modo che si arriva e si trova il bucato steso.
  3. CHE GARANZIA DI SICUREZZA HAIAffidandosi a un sito di scambio casa si è assistiti per tutta la durata della vacanza: gli esperti sono presenti ed efficienti. Se capita che qualche regola procedurale non venga rispettata, lo si segnala ai referenti del sito che risolvono il problema.
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Made with Love: Milano

Vi portiamo in giro per l’Italia alla scoperta di piccole eccellenze in stile CF.

Luna Rotella era impiegata a Milano in un’azienda che organizza eventi e fiere, amava il suo lavoro, ma aveva sempre il pallino di una propria attività indipendente. Quando ha iniziato a pensarci seriamente, ha analizzato se stessa: "Volevo qualcosa che mi piacesse e che sapessi fare bene e ho pensato subito al cucito, imparato da bambina dalle nonne» ricorda. «Ho scelto poi di occuparmi della tavola perché da mia madre ho imparato l’importanza di averne cura, come segno di gratitudine".

Unendo i puntini della sua analisi, è nato Misalù, il brand con cui realizza sottopiatti, runner, tovagliette e tovaglie.

Nella tua produzione c’è una vasta scelta di tovagliette... Come mai?

Per inclinazione personale mi piace cambiare continuamente ed è più facile farlo con i sottopiatti che con le tovagliette. Con Misalù propongo fodere di taglia unica e di misure standard: possono essere acquistate da sole o con un apposito disco, in legno mdf perché a tavola preferisco sempre i materiali naturali.

Come decidi i colori e le fantasie delle collezioni?

Mi ispira parlare con le clienti, che spesso mi mandano le foto dei loro piatti o li portano con sé agli eventi. Scelgo sempre tessuti di alta moda, che si adattino a più stili e li immagino spesso sulle loro tavole.

Quali sono le tendenze per questa primavera?

Il fiorato, con cui non si sbaglia mai. E anche il geometrico. Insieme offrono combinazioni sempre nuove, che sono in grado di rendere ogni tavola unica».

Cosa non dovrebbe mai mancare su una tavola vestita bene?

In primavera i fiori, freschi o secchi. D’inverno le candele.

Nel tuo laboratorio conservi l’attestato del corso di sartoria frequentato da tua nonna...

Sì, era appassionata di cucito e aveva ricevuto belle offerte professionali, ma la famiglia non aveva voluto che lavorasse, erano altri tempi. Adesso mi segue con orgoglio e Misalù chiude un po’ il cerchio aperto da lei....

Luoghi

Nel laboratorio di via Nerino 8, in un cortile nel centro storico di Milano, Costanza Paravicini e le figlie Benedetta e Margherita realizzano piatti, servizi da tè e da caffè, vasi e centrotavola in porcellana dipinti a mano. » paravicini.it @laboratorioparavicini

Ospitalità

Nella prima cintura milanese, non lontano dalla Fiera di Rho e collegato al centro dalla metro rossa, il B&B Atmosfere di Stagione si trova in un’antica casa di lavandai del primo ’900. Tutt’intorno, un polmone verde di 4.000 mq a disposizione degli ospiti.

Tra fiori & stile

Tra fiori & stile: la primavera è servita

Claudia Tinor Centi, flower stylist, ha trascorso le estati dell’infanzia tra le montagne della Carnia imparando a riconoscere fiori selvatici. Il suo Atelier Hanami porta un nome giapponese che significa ‘ammirare i fiori’ e lei di una cosa è certa: i fiori possono cambiare il modo di vedere la realtà e farci connettere con la nostra parte migliore.

Raccontare il risveglio della natura preparando una tavola, si può? Io ci ho provato... cercando di descrivere l’esplosione dei colori e dei profumi che sprigionano tutte le piante che stanno germogliando in questo periodo. Sono partita con tovaglia, piatti e tovaglioli per ricreare il colore del cielo con due diverse tipologie di lino.

Mentre per i bicchieri ho scelto un insolito prugna e un bellissimo color rame per le posate. In fatto di colori non ho... badato a spese, perché mi diverte un sacco trovare il giusto equilibrio e l’armonia, tenendo conto del peso ottico di ogni singolo elemento.

E per il centrotavola mi sono divertita ad aggiungere tutte le cromie dell’arcobaleno, nella versione più light e rarefatta.

Per questa composizione ho rubato qualcosa anche nel mio giardino (i rami di Prunus e di Chaenomelis). Come contenitori ho puntato sul riciclo: scegliendo una palette di 3 diversi toni di rosa, ho mescolato quelli freddi ai caldi, sfidando le regole che li vogliono separati. Come potete vedere, i contenitori sono semplici bottigline in vetro a cui ho voluto dare un’altra opportunità.

È semplice: basta un pennello piatto piccolo, dei colori acrilici opachi e il gioco è fatto. Per un effetto coprente come quello in foto, sono necessari 2-3 passaggi. Infine, non potevano mancare degli originali segnaposto, realizzati con un tronchetto di legno (sempre dal giardino), alcune foglie e fiori secchi.

Basta creare una sottile fessura su un lato piatto e lì, con l’aiuto di un po’ di colla, inserire qualche foglia e fiore secco. Sono mini composizioni che a fine pranzo potremo donare agli ospiti.

Il tocco Hanami

Dipingere le bottigliette. Prima sgrassa bene il vetro. Consiglio di usare colori da vetro opachi e densi. Stendi una prima mano in modo grossolano, falla asciugare bene e procedi con la seconda, precisa, non troppo tirata. Fai poi un terzo passaggio con la vernice finale trasparente se vuoi un effetto più lucido. Io ho preferito un effetto mat.

La mise en place. Con un centrotavola così ricco, per il resto si può puntare sulla semplicità. In questo caso ho lavorato molto sui colori: piatto e tovagliolo ton sur ton con la tovaglia e bicchieri con volumi più creativi nei toni dei violetto, per richiamare le tonalità di alcuni fiori. Un tocco di stile discreto ma chic.

Idee e tendenze

Talent scout di aprile 2024

Cose, persone, suggestioni, mode che verranno e intramontabili evergreen. Scovati in giro, intercettati su Instagram o surfando nello ‘sconfinato-mondo-dell’Internet’...

MAR MEDITERRANEO

Ispirato all’opera di Emilio Isgrò ‘Mari di Sicilia’: il puntino giallo è Gibellina, rasa al suolo dopo il terremoto del 1968… e i trattini blu sono le città cancellate della Sicilia occidentale. artensis.eu

COLIBRÌ FAKE

Non sono irresistibili? Questi piccoli manufatti di décor fai-da-te saranno perfetti tra balconi e terrazzi, o appesi alle piante di casa. E poi sono talmente facili da replicare, davvero a portata di bimbi! Occorrente: qualche nocciolina, stuzzicadenti, tinte acriliche e un po’ di tulle colorato. @franzworks

RIFIUTI CREATIVI

Sembra incredibile, ma questi splendidi e coloratissimi vasi sono realizzati in Katran, un cotone di scarto 100% biodegradabile che arriva dal Jaipur, in India. Trasformato in polpa, viene trattato e modellato a mano e infine messo ad asciugare fino a farlo diventare super resistente. @iansnowltd

CROCHET & CO.

Piante ricadenti e meduse all’uncinetto, ma anche oggetti in ceramica e carta, candele e tanto altro ancora… Tutto realizzato da mani speciali, in laboratori per l’inserimento lavorativo di persone affette da disturbo mentale. bancoartigiano.com

ANTIURTO

Paura del bagaglio ammaccato? Crash Baggage nasce già così, a prova di ‘bozzi’ ulteriori, che nessuno sarà in grado di individuare. E ogni botta in più sarà un segno di viaggi, avventure... vita! @crashbaggage

BEVI RESPONSABILMENTE

Ma soprattutto ricicla! …e trasforma in piccole opere d’arte ogni singola bottiglia di vino svuotata, secondo la tradizione dell’artigianato toscano e riducendo l’impatto ambientale. amarzo.com

News

Mise en place: il lato glamour dello stile Savana

Se c’è una cosa che abbiamo imparato è che con la tavola possiamo fare magnifici viaggi. Ce lo conferma questa mise da ‘safari’ che si accende d’oro e di tocchi Art Déco!

Monica Di Felice, creator digitale di @raccontamiunatavola, organizza piccoli eventi dedicati alla mise en place, workshop in cui si allestisce, si degusta il tè e si sta insieme. Vuoi saperne di più? Scrivile in DM su Instagram! Qui ci ha deliziati con un’interpretazione che lei definisce ‘Una savana da mille e una notte’: tutto è partito da una collezione di piatti dell’artista Nadia Giani e da un tessuto che ha intercettato in un mercatino, dal pattern Art Déco. Noi ne abbiamo trovato uno simile e abbiamo aggiunto tante altre idee per farti replicare... facile!

I consigli di  Monica Di Felice

  1. Tovaglioli. Uno quadrato, uno rettangolare e uno triangolare, per esempio. Sono piccoli accorgimenti per rendere la mise en place un po’ più originale toglierle ogni aura di formalità.
  2. Piante grasse. Danno un tocco esotico e rafforzano il mood senza risultare troppo ingombranti, anche nelle tavole non particolarmente grandi. Per apparecchiature ‘lunghe’ puoi sistemarle in fila, in diversi vasetti.
  3. Un’alternativa all’oro. Io per questa tavola ho scelto l’oro ma ci sarebbe stato bene anche qualche tocco di rattan: nei sottopiatti, nei bicchieri, nelle brocche o perché no? nelle posate.
  4. Animalier e floreale. Sui piatti usa un mix dei due elementi mantenendo costante il tema del bianco e nero. Aggiungi quindi calici bordati in oro, o più semplicemente molati e colorati, e dei tumbler bassi, all-black. Per una Savana da mille e una notte!