Penso che la cura della casa sia una forma di amore verso se stessi e verso gli altri. Una casa curata è una casa in cui si sta volentieri. Mi sono sempre chiesta se ordine e disordine in casa siano il riflesso di qualcosa di interiore. Non ho una risposta e entro certi limiti il disordine mi è simpatico, ma la cura è un’altra cosa. Una casa curata ammette anche un po’ di disordine. La cura è pensiero, accoglienza, armonia.
Se, oltre alla cura degli spazi, ci si diverte a progettare stupore è come farsi un regalo. Può sembrare un obiettivo ambizioso: progettare piccole stanze che ci sappiamo meravigliare un po’, ogni volta che le vediamo. Invece, è una sfida facile da vincere specie se applicata agli spazi meno felici per mancanza di spazio o di luce.
Quello che consideriamo il difetto della nostra casa può diventare un lato interessante. Sto pensando per esempio ai bagni piccoli, magari senza luce naturale.
È il caso in cui possiamo permetterci di mettere colore sul soffitto – bellissimo! – e di usare anche tinte decisamente scure, specie se sono già bui e li illumineremo solo con la luce artificiale. Trasformare bagni piccoli e tristi in luoghi che stupiscono dà una soddisfazione grandissima. In questo caso servirà un ordine rigoroso, in giro non ci dovranno essere saponi, creme e pasticci, che andranno tutti riposti in piccoli armadietti sospesi. Non potranno mancare, invece, colore o carta da parati, uno specchio particolare e una lampada a sospensione, magari di cristallo o a parete, come una piccola ventolina rivestita in tessuto.
Si può inventare un tema, oppure anche solo scegliere di emozionare con il colore, ma la meraviglia è garantita.